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Gli eventi meteo estremi del 2022 indicano che bisogna agire

Dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale un bilancio degli eventi meteo estremi del 2022 e un invito a un’azione più decisa per i cambiamenti climatici

eventi meteo estremi
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(Rinnovabili.it) – “Il clima e le condizioni meteorologiche estreme nel 2022 mostrano la necessità di più azione”, così una nota della World Meteorological Organization a commento degli eventi meteo estremi che hanno funestato l’anno che sta per concludersi. 

Disastri di ogni genere, inondazioni e ondate di calore, così come la siccità e gli eventi più estremi hanno pesato sulle casse pubbliche di Stati e organizzazioni internazionali per miliardi e sottolineato l’urgenza di un’azione decisa e immediata per la riduzione delle emissioni di gas serra e di piani di adattamento efficaci alle conseguenze dei cambiamenti climatici. 

“Quest’anno abbiamo dovuto affrontare diversi disastri meteorologici drammatici che hanno causato la perdita di troppe vite e mezzi di sostentamento e minato la salute, il cibo, l’energia e la sicurezza idrica e le infrastrutture. Un terzo del Pakistan è stato inondato, con gravi perdite economiche e vittime umane. Ondate di caldo da record sono state osservate in Cina, Europa, Nord e Sud America. La lunga siccità nel Corno d’Africa minaccia un disastro umanitario”, ha dichiarato il Segretario Generale di WMO Prof. Petteri Taalas, “C’è la necessità di migliorare la preparazione per tali eventi estremi e per garantire che raggiungiamo l’obiettivo delle Nazioni Unite di Early Warnings for All nei prossimi cinque anni”.

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La priorità del 2022 è monitorare le conseguenze degli eventi meteo estremi

Tra le priorità dell’Organizzazione per l’anno in arrivo proprio la prevenzione alle conseguenze dei cambiamenti climatici, il monitoraggio degli avvertimenti per la costruzione di una resilienza globale delle nostre società. Il 2023 sarà il 150° anniversario della WMO, e vedrà la promozione del Global Atmosphere Watch terrestre, un nuovo sistema di monitoraggio di pozzi e fonti di biossido di carbonio, metano e protossido di azoto attraverso i satelliti e la modellazione di assimilazione. 

L’anno appena trascorso del resto sarà ricordato per le temperature estreme che lo hanno caratterizzato: anche se i dati globali saranno pubblicati a metà gennaio è probabile che, insieme ai precedenti sette, saranno gli otto più caldi mai registrati. Il 2022 potrebbe tuttavia non essere il più caldo, grazie a un evento di raffreddamento su La Niña, giunto al suo terzo anno: si tratterà comunque di un evento di breve durata che non avrà potere di invertire la tendenza di riscaldamento globale. 

Secondo il Met Office britannico la temperatura media del 2023 sarà tra  1,08 ºC e 1,32 ºC al di sopra delle medie preindustriali, con una media dell’1,20°C. Più di un grado sopra la media, dunque, per il decimo anno consecutivo, e con un aumento della probabilità di superare l’1,5°C, valore limite fissato dagli Accordi di Parigi. 

Gli eventi meteo estremi letti alla luce degli indicatori climatici

Inondazioni, siccità e ondate di calore sono da leggere in correlazione a una serie di condizioni che si sono andata ad aggravare e che rappresentano gli indicatori del clima che sta cambiando.

L’indicatore per definizione è la presenza dei gas a effetto serra, insieme all’innalzamento del livello dei mari, il calore dell’oceano e la sua acidificazione, mai a questi livelli nella storia.

Il tasso di innalzamento dei mari, infatti, è raddoppiato da 1993 e da gennaio 2020 è salito di quasi 10mm battendo l’ennesimo record climatico negativo. Secondo il rapporto provvisorio sullo Stato del Clima Globale della WMO, negli ultimi due anni e mezzo il mare si è alzato il 10% di quanto è salito da quando abbiamo iniziato a misurarlo, trent’anni fa.

Sale il mare, si sciolgono i ghiacci. Parte degli eventi meteo estremi cui abbiamo assistito è inserito in un sistema climatico che ha visto livelli di fusione delle Alpi europee da record. Per il 26° anno consecutivo, anche la calotta glaciale della Groelandia ha perso massa: per la prima volta, a settembre, sulla vetta ha piovuto invece che nevicare.

La statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration ha correlato il riscaldamento dell’Artico con i cambiamenti climatici: “Un tifone, fumo da incendi e pioggia crescente non sono ciò che la maggior parte immagina quando si pensa all’Artico. Eppure questi sono alcuni degli eventi climatici inclusi nella Arctic Report Card 2022 della NOAA, che fornisce un quadro dettagliato di come il riscaldamento sta rimodellando la regione una volta ghiacciata e innevata che si sta riscaldando più velocemente di qualsiasi altra parte del mondo”, ha detto la NOAA.

Eventi meteo estremi nel 2022: un caldo mai percepito

Il 2022 non ha battuto i record globali di temperatura, ma molti paesi del mondo hanno vissuto ondate di calore record. L’emisfero Nord è stato caldo e secco fuori norma, India e Pakistan hanno registrato temperature mai eguagliate tra marzo e aprile. In Cina c’è stata l’ondata di calore più ampia e lunga e la seconda estate più secca dall’inizio delle misurazioni. Il caldo estremo ha funestato anche l’Europa, dove il Regno Unito è stato scenario di eventi meteo estremi questa estate: il 19 luglio il caldo eccezionale ha portato la temperatura per la prima volta al di sopra dei 40°. 

Per quattro stagioni di seguito, le precipitazioni in Africa Orientale sono state al di sotto della media: è l’intervallo più lungo da 40 anni e il prezzo che ne deriva è una crisi umanitaria senza precedenti, che colpisce milioni di persone e devasta l’economia di Stati come l’Etiopia, il Kenya e la Somalia, dove l’agricoltura è divenuta impraticabile e molti animali sono morti. 

Il Pakistan è stato scenario di un altro genere di eventi meteo estremo, con le precipitazioni shock di luglio e agosto che hanno generato ampie inondazioni: le conseguenze sono state almeno 1.700 morti, 7,9 milioni di sfollati e 33 milioni di persone colpite. Prima delle inondazioni, il Paese era stato colpito lo scorso marzo da un’ondata di calore estrema insieme all’India. 

Il centro nord dell’Argentina, così come la Bolivia del Sud, il Cile centrale, Paraguay e Uruguay sono stati colpiti da eventi meteo estremi legati a due ondate di calore consecutive tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. 

Un nuovo studio, pubblicato dalla rete  World Weather Attribution, ha concluso che con l’aggravarsi dei cambiamenti climatici è 60 volte più probabile sperimentare fenomeni di caldo fuori norma. 

Il report provvisorio sullo Stato del clima nel 2022 è disponibile qui