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Mercato del carbonio: il Regno Unito presenta l’ETS UK

Il governo di Londra presenta il sistema di scambio di quote di carbonio made in UK, dichiarando di essere aperto alla possibilità di un collegamento con l'ETS UE, a patto che si adatti agli interessi di entrambe le parti.

ETS UK
Credits: Andreas H. da Pixabay

Con l’ETS UK, la Gran Bretagna esce dal mercato del carbonio europeo

(Rinnovabili.it) – Il Regno Unito ha presentato il proprio sistema di scambio di quote di emissioni (ETS UK) per sostituire il sistema dell’Unione Europea (ETS UE) che il paese si accinge a lasciare alla fine di quest’anno, una volta terminato il periodo di transizione della Brexit.

L’ETS UK, che come quello dell’eurozona prevede un costo per l’inquinamento da carbonio al fine di incoraggiare le aziende a ridurre la produzione di gas a effetto serra, include piani per ridurre il tetto delle emissioni del 5%. Infatti, il sistema fa parte del piano del governo UK per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2050.

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A differenza del sistema europeo, l’ETS UK avrà un prezzo di riserva fisso per l’asta, stabilito a 15 sterline per 1 tonnellata di anidride carbonica. Il prezzo di riferimento delle autorizzazioni per il carbonio nell’ETS UE è di circa 21 euro per tonnellata, ma è stato scambiato fino a 25,90 e fino a 14,34 euro.

L’ETS britannico, inoltre, includerà un meccanismo di contenimento dei costi per prevenire picchi di prezzo delle quote di carbonio. Nello specifico, il governo del Regno Unito potrà decidere se e quando intervenire per ricalibrare i costi per tonnellata nel caso in cui ci fosse il rischio di un aumento dei prezzi.

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Secondo il calendario di Londra, a partire dal 1° gennaio 2021 il sistema ETS UK coprirà circa 1/3 delle emissioni del Regno Unito e le attività di quasi 1000 fabbriche ed impianti, attualmente vincolate al regime di scambio di quote di emissioni europeo.

Presentando il suo sistema, il governo ha inoltre dichiarato di essere aperto alla possibilità di prendere in considerazione un collegamento tra un ETS UK ed ETS UE, a patto che “si adatti agli interessi di entrambe le parti, si legge in una nota di Westminster.

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Questa eventualità, però, è oggetto del contendere dei negoziati commerciali in corso tra Regno Unito ed Unione Europea. Infatti, avendo la Gran Bretagna deciso di non conformarsi alle regole europee sul mercato del carbonio, l’UE potrebbe a sua volta decidere di applicare una carbon border tax all’ex Stato membro.