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L’eruzione del vulcano Tonga ha cambiato il clima. Con il vapore acqueo

Poca anidride solforosa, tantissima acqua proiettata nella stratosfera: grazie a questa caratteristica eccezionale rispetto alle grandi eruzioni conosciute, quella del vulcano delle isole Tonga ha aumentato del 7% la probabilità di sforare gli 1,5°C già entro 5 anni

Tonga: eruzione vulcano, gli impatti su clima e ambiente
By James B. Garvin, Daniel Slayback, Christine Giguere, James J. Frawley, Ghassem Asrar, Karen Andersen, Vicki Ferrini – « The story of Hunga Tonga Hunga Ha’apai Island in the Kingdom of Tonga. », Apogeo Spring,‎ printemps 2017, p. 36-39 https://apogeospatial.com/the-story-of-hunga-tonga-hunga-haapai-island-in-the-kingdom-of-tonga/, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=114371549

Il 15 gennaio 2022 avveniva l’eruzione del vulcano Tonga emetteva 146 Mt di H2O

(Rinnovabili.it) – Il 15 gennaio 2022, un anno esatto fa, il vulcano Hunga Tonga–Hunga Ha’apai ha sparato nella stratosfera 146 milioni di tonnellate di vapore acqueo e 0,42 milioni di tonnellate di anidride solforosa (SO2). Nell’immediato l’impatto dell’eruzione del vulcano Tonga sul riscaldamento globale era stato sminuito. Un nuovo studio rivede i conti e lancia un avvertimento. L’effetto dell’esplosione del vulcano sottomarino non sarà devastante come quella di eventi passati come l’eruzione del Pinatubo nel 1991 (raffreddò il clima globale per 3 anni di 0,5°C) o quella del Tambora nel 1815 (il 1816 fu chiamato “l’anno senza estate”). Ma ha aumentato del 7% la probabilità di sforare gli 1,5 gradi almeno una volta già nei prossimi 5 anni.

Perché l’eruzione del vulcano Tonga è eccezionale?

Il motivo non è tanto l’SO2. Solitamente i vulcani emettono una grande quantità di queste particelle che, fintantoché restano sospese in atmosfera, riflettono la radiazione solare e contribuiscono così a raffreddare il clima globale. In questo caso, l’SO2 è relativamente poco. La particolarità dell’eruzione del vulcano Tonga è un’altra: la quantità senza precedenti di acqua immessa nell’atmosfera terrestre, pari a 58mila piscine olimpioniche. E il vapore acqueo contribuisce all’effetto serra. Lo sostiene uno studio appena pubblicato su Nature Climate Change.

“La maggior parte delle grandi eruzioni è dominata dalle emissioni di anidride solforosa, che raffreddano temporaneamente il pianeta perché disperdono la luce solare in arrivo. L’eruzione di Tonga è stata insolita perché ha rilasciato nella stratosfera una grande quantità di vapore acqueo – un potente gas serra – con poche emissioni di anidride solforosa”, spiega Stuart Jenkins dell’università di Oxford, prima firma della ricerca. “Il Pinatubo e il Tonga potrebbero avere risposte opposte al riscaldamento, il che rende il vulcano Tonga particolarmente interessante nel contesto di altre eruzioni recenti”.

Anche se limitato, il contributo dell’eruzione del vulcano Tonga al climate change sarà rilevante. Fino al 2022, infatti, l’Organizzazione meteorologica mondiale stimava che la probabilità di sforare la soglia più bassa di riscaldamento globale fissata dal Paris agreement entro il 2027 era del 50%. Con l’eruzione, diventa più probabile che ciò accada piuttosto che non accada. Il materiale eruttato ha raggiunto l’altezza di 57 km, ricadendo per la maggior parte nella stratosfera cioè la fascia compresa tra i 10 e i 40 km di altezza. La quantità di vapore acqueo eruttata, da sola, ha aumentato il contenuto di H2O della stratosfera del 15%.