L’OMM stima che il fenomeno di teleconnessione atmosferica che stravolge ciclicamente il clima globale, e quest’anno è particolarmente potente, raggiungerà il picco a novembre e durerà fino ad aprile. I suoi effetti maggiori sul clima si osservano solitamente dopo il suo passaggio, non durante
Le previsioni dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale
(Rinnovabili.it) – Il 2023 si avvia a diventare l’anno più caldo della storia da quando esistono le rilevazioni, con un provvisorio +1,43°C di riscaldamento globale. Ma il 2024 non invertirà la tendenza. Almeno non nei primi mesi dell’anno. Inverno e inizio primavera, infatti, saranno ancora sotto il segno di El Niño. Che dovrebbe durare almeno fino ad aprile, secondo le ultime stime dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) rilasciate oggi.
El Niño è un fenomeno di teleconnessione atmosferica che si innesca nelle acque del Pacifico orientale alle latitudini equatoriali, ma ha ripercussioni globali. Il passaggio del “Bambino”, la cui origine è legata alla variabilità del sistema climatico terrestre e non all’impatto antropico sul clima, è connesso a un aumento delle temperature globali e a profonde modificazioni nelle precipitazioni a livello globale. Alcune regioni sono più esposte a siccità, altre a piogge più copiose e inondazioni. In generale, si assiste a una moltiplicazione degli eventi estremi e ad anomalie termiche tanto più marcate quanto maggiore è l’intensità di El Niño.
“Si prevede che l’evento El Niño in corso durerà almeno fino all’aprile 2024, influenzando i modelli meteorologici e contribuendo a un ulteriore picco delle temperature sia sulla terraferma che nell’oceano”, specifica l’OMM. Oltre ai record di temperature dell’aria globali – ottobre ha toccato +1,7 gradi rispetto al periodo preindustriale e segue un settembre a +1,75°C – in questi mesi anche gli oceani hanno raggiunto valori assolutamente eccezionali. I dati dei primi di novembre mostrano che l’anomalia termica è ormai oltre le 6 deviazioni standard e ad ottobre la media globale è arrivata a 20,79°C, primato per il mese.
Come evolverà El Niño?
Il Bambino “si è sviluppato rapidamente durante luglio-agosto e ha raggiunto una forza moderata entro settembre 2023 ed è probabile che raggiunga il picco come evento forte tra novembre e gennaio 2024. Esiste una probabilità del 90% che persista durante il prossimo inverno dell’emisfero settentrionale/estate dell’emisfero meridionale”, scrive l’OMM.
Una previsione importante per capire che clima farà nel 2024. Perché gli impatti maggiori si osservano di solito dopo il passaggio di El Niño, non durante. “Gli impatti di El Niño sulla temperatura globale si manifestano generalmente nell’anno successivo al suo sviluppo, in questo caso nel 2024. Ma a causa delle temperature record della superficie terrestre e marina a partire da giugno, l’anno 2023 è ora sulla buona strada per essere il più caldo anno registrato. L’anno prossimo potrebbe essere ancora più caldo. Ciò è chiaramente e inequivocabilmente dovuto al contributo delle crescenti concentrazioni di gas serra che intrappolano il calore derivanti dalle attività umane”, ha affermato il segretario generale dell’OMM, Petteri Taalas.