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El Niño 2023, c’è 1 probabilità su 5 che sia “storico”

Lo scenario più probabile (81%) è che il Bambino si rafforzi progressivamente fino a toccare il picco in inverno e sia di intensità da media a forte. Resta una probabilità del 20% che diventi invece un evento paragonabile a quelli del 1997 e del 2016

El Niño 2023: c’è 1 probabilità su 5 che sia “storico”
crediti: NOAA

Le ultime stime NOAA su El Niño 2023

(Rinnovabili.it) – Il picco di El Niño 2023 arriverà in inverno e c’è 1 probabilità su 5 che avrà un’intensità “storica”. Lo sostiene la NOAA, la National Ocean and Atmospheric Administration degli Stati Uniti, nell’ultimo aggiornamento delle previsioni sul fenomeno che potrebbe portare a nuovi record di riscaldamento globale nei prossimi mesi. El Niño è un fenomeno di teleconnessione atmosferica, di origine naturale e ciclico, che si sviluppa nel Pacifico ma ha ripercussioni sul clima globale. Non dipende dall’attività dell’uomo ma amplifica il cambiamento climatico di origine antropica.

Quanto sarà intenso El Niño 2023?

Secondo gli scienziati della NOAA, il segnale del “Bambino” che è emerso nel Pacifico orientale attorno a maggio si sta gradualmente rafforzando e dovrebbe continuare lungo questa traiettoria per tutto l’autunno. Fino ad arrivare, con la stagione invernale ovvero a partire da dicembre, ad un’intensità “da moderata a forte”. È l’ipotesi che la NOAA ritiene più probabile con l’81% di chances.

In questa categoria ricadono gli eventi di El Niño che, nella regione 3.4, cioè una sottile striscia di Pacifico centrale a cavallo dell’equatore, compresa tra i 5° Nord e i 5° Sud, e i 120-170° Ovest, mantengono un’anomalia termica delle acque superficiali superiore a 1°C.

Tuttavia, la NOAA non scarta ancora l’ipotesi che El Niño 2023 possa diventare ancora più intenso tra la fine di quest’anno e i primi mesi del 2024. “Un evento che diventi “storicamente forte” (media stagionale del Niño nella regione 3.4 ≥ 2,0°C), in grado di rivaleggiare con gli inverni del 1997-98 o del 2015-16, ha una probabilità di circa 1 su 5”, scrive la NOAA. Sarebbe, cioè, un evento di intensità paragonabile a quella dei maggiori eventi registrati negli ultimi decenni, incluso l’ultimo grande episodio iniziato nel 2015 che ha portato il 2016 a diventare l’anno più caldo in assoluto fino ad ora.

Anche nello scenario più probabile, quello di un Bambino di intensità media, è ormai abbastanza probabile che il 2023 sia destinato a battere il record del 2016 e piazzarsi al primo posto nella classifica degli anni più caldi di sempre a livello globale. Secondo i dati di ERA5, il sistema europeo di ultima generazione di rianalisi dei dati climatici, in base ai valori del primo semestre dell’anno, la stima più probabile per il valore del riscaldamento globale del 2023 è +1,37°C.