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L’effetto del riscaldamento globale sull’inverno in Italia: +1,21°C

Al Nord l’anomalia climatica più pronunciata: +1,38°C di media, ma anche le minime sono state molto alte con +1,64°C. A febbraio il Centro e il Sud in linea con i dati degli ultimi 30 anni, solo il Nord continua a essere più caldo della norma

Effetto riscaldamento globale sull’inverno in Italia: +1,21°C
Il grafico con le temperature medie (a sx) e con le minime (a dx) per i mesi invernali (dicembre 2022-febbraio 2023). Crediti: Isac-Cnr

I dati dell’Isac-Cnr sul riscaldamento globale in inverno

(Rinnovabili.it) – L’Italia ha appena attraversato il suo 5° inverno più caldo di sempre. Rispetto alla media degli ultimi 30 anni (1991-2020), i mesi da dicembre a febbraio hanno segnato +1,21°C. L’effetto del riscaldamento globale sull’inverno in Italia continua a farsi sentire di più nelle regioni del Nord, proseguendo una tendenza che ha caratterizzato tutto il 2022. Lo riportano i dati elaborati da Michele Brunetti dell’Isac-Cnr.

I dati dell’effetto del riscaldamento globale sull’inverno in Italia

Al Nord l’anomalia climatica è arrivata a +1,38°C, 4° risultato più alto di sempre ma ben distante dal record segnato nel 2007 quando si toccarono +2,13°C. Al Centro e al Sud la deviazione dalla media è più contenuta, rispettivamente +1,09 e +1,1°C. Per entrambe le regioni si è trattato del 6° inverno più caldo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni.

Nonostante diversi episodi acuti di caldo anomalo – su tutti l’ondata di calore che ha investito mezza Europa a cavallo di Capodanno, portando anche 16°C in più in Europa centrale e facendo salire di una decina di gradi i termometri dello Stivale – le temperature massime segnano anomalie importanti ma tutto sommato contenute. La media delle massime in Italia, nei mesi invernali, è +1,18°C (5° risultato dal 1800), portata al rialzo dalle temperature del Centro Italia, dove la colonnina di mercurio è stata mediamente 1,33°C più alta.

È sulle minime che si nota di più la disparità regionale. Quando si considerano i valori minimi, l’effetto del riscaldamento globale sull’inverno in Italia è più evidente al Nord, dove si è raggiunta un’anomalia termica di +1,64°C. Sulle Alpi è stato il 3° inverno più caldo di sempre. E, complice la scarsità di precipitazioni, anche uno dei più secchi. Al Centro e al Sud la media delle minime resta sotto il grado (+0,84 e +0,98°C).

Febbraio caldo solo al Nord

A frenare il riscaldamento globale durante l’inverno è stato soprattutto il mese di febbraio. Al Centro e al Sud si è avuto un mese perfettamente in linea con la media climatica degli ultimi 30 anni. L’anomalia termica si è fermata a +0,07°C nelle regioni centrali e in Sardegna, mentre al Sud è appena negativa: -0,01°C. Sicilia tirrenica, Sardegna settentrionale e il salernitano sono risultati sotto media. Al contrario, il Nord ha continuato a registrare temperature ben sopra la media con +1,47°C. In particolare, la Val d’Aosta ha avuto anomalie superiori ai 4°C.

Temperature medie (sx) e minime (dx) a febbraio. Crediti: Isac-Cnr