Rinnovabili • Durata del manto nevoso: sulle Alpi mai così poca neve da 600 anni Rinnovabili • Durata del manto nevoso: sulle Alpi mai così poca neve da 600 anni

La durata del manto nevoso è crollata. Ce lo racconta il ginepro delle Alpi

Uno studio dell’università di Padova e dell’Isac-Cnr analizza 572 anni di nevicate in Val Ventina tramite gli anelli del ginepro comune. Persi 36 giorni di innevamento sulle Alpi in 100 anni. E la durata della neve oltre i 2000 metri è ai minimi dai tempi della scoperta dell’America

Durata del manto nevoso: sulle Alpi mai così poca neve da 600 anni
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Sulle Alpi, durata del manto nevoso e climate change vanno a braccetto da secoli

(Rinnovabili.it) – Nell’ultimo secolo la durata del manto nevoso si è accorciata di oltre un mese. E le condizioni di innevamento scarso o assente anche a quote elevate nel pieno dell’inverno, che stiamo vedendo in questi giorni su tutte le Alpi, sono qualcosa che non ha precedenti addirittura negli ultimi 600 anni. Lo ha stabilito uno studio dell’Università di Padova e dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr) di Bologna pubblicato su Nature climate change.

Il ginepro racconta 6 secoli di nevicate alpine

Oggi sappiamo che tra il 1971 e il 2019 l’altezza della coltre di neve sulle Alpi durante l’inverno (tra novembre e maggio) è scesa dell’8,4% per decennio, mentre la durata del manto nevoso si è accorciata del 5,6% ogni 10 anni. E lo sappiamo grazie ai rilevamenti scientifici condotti in centinaia di postazioni lungo l’intero arco alpino. Come ricostruire le nevicate dei decenni e dei secoli precedenti in modo affidabile?

La risposta è negli anelli del ginepro comune (immagine sopra). “Abbiamo scoperto che un arbusto estremamente diffuso, il ginepro comune, quando si trova in alta quota ha un portamento strisciante sul terreno, ovvero cresce orizzontalmente molto vicino al suolo, ed è in grado di registrare nei suoi anelli di accrescimento la durata della copertura nevosa” spiega Marco Carrer dell’Università di Padova e primo autore dello studio. “Infatti, essendo alto poche decine di centimetri, la sua stagione di crescita dipende fortemente da quanto precocemente riesce ad emergere dalla coltre bianca che lo ricopre”.

È la prima volta che si riesce a stabilire con una precisione del genere la durata del manto nevoso e altre variabili collegate su un orizzonte temporale così lungo. Informazioni che permettono di leggere in prospettiva la portata e la rapidità della crisi climatica in corso, e comprendere meglio come potrà cambiare l’ecosistema alpino in futuro e quindi quali azioni di adattamento intraprendere.

La ricerca è durata 5 anni e si è concentrata sulla datazione e lettura di serie di 572 anelli dei ginepri della Val Ventina, in Lombardia, a un’altezza superiore ai 2000 metri. Dai risultati emerge che negli ultimi 100 anni le Alpi hanno perso 36 giorni di innevamento d’inverno. Mentre la variabilità da un anno all’altro può essere anche molto elevata (linea nera nel grafico sotto), caratteristica ricorrente fin dall’epoca in cui a Firenze governava Lorenzo il Magnifico e Cristoforo Colombo scopriva l’America, la media mobile di lungo termine, calcolata su periodi di 50 anni (linea verde tratteggiata), mostra un evidente e inarrestato declino nell’ultimo secolo, a partire dai primi decenni del ‘900.

In modo parallelo e speculare, la curva della variazione nell’ampiezza degli anelli di ginepro aumenta in modo marcato negli ultimi 100-150 anni, dopo un andamento sostanzialmente piatto nei secoli precedenti (immagine sotto).