Rinnovabili • Disastri climatici: un conto da 5.600 mld in 30 anni Rinnovabili • Disastri climatici: un conto da 5.600 mld in 30 anni

Quanto peseranno i disastri climatici sulle economie più avanzate?

Uno studio della multinazionale di consulenza Ghd stima che le perdite provocate da siccità, tempeste e inondazioni in 7 grandi economie, inclusi Usa e Cina, arriverà a 1.300 mld di dollari nel 2030, 3.300 mld nel 2040, per attestarsi a 5.600 mld a metà secolo

Disastri climatici: un conto da 5.600 mld in 30 anni
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I disastri climatici più calamitosi sono quelli legati all’acqua

(Rinnovabili.it) – Secondo il governo del Pakistan, l’alluvione eccezionale che sta devastando il paese in questi giorni e colpisce 33 milioni di persone costerà 10 miliardi di dollari. Una cifra che impallidisce rispetto al “conto” che possono presentare disastri climatici legati all’acqua nelle maggiori economie mondiali. Parliamo di 5.600 miliardi di dollari in meno di 30 anni.

Lo ha calcolato GHD, multinazionale australiana di servizi di consulenza in ingegneria, energia e ambiente, incrociando i dati sui disastri climatici forniti dalle società globali di assicurazione con una propria valutazione dei danni diretti attribuibili a siccità, inondazioni e tempeste anomale. L’analisi guarda a 7 economie avanzate – Usa, Cina, Australia, Uk, Filippine, Canada e Eau – in una finestra temporale che si spinge fino a metà secolo, e assume come scenario climatico un riscaldamento globale in linea con Parigi, quindi contenuto sotto i 2 gradi.

Il costo dei disastri climatici

In termini assoluti, a rimetterci di più saranno gli Stati Uniti con oltre 3.700 mld di perdite, seguiti da Cina (più di 1.100 mld), Australia (312 mld), Uk (153 mld), Filippine (124 mld), Canada (108 mld) e Eau (27 mld). Ma questa classifica dice poco, visto che dà molto peso alla dimensione assoluta delle diverse economie. Uno sguardo alla perdita di Pil relativa rimescola le carte e mostra che i paesi più a rischio sono Australia, Filippine e Usa, con una flessione dello 0,5-0,7% annuo causata dai disastri climatici. Per il Regno Unito, di contro, le perdite saranno limitate allo 0,1% del Pil.

“Le perdite variano a seconda del Paese o della regione, in base a una combinazione di fattori quali lo stato delle infrastrutture esistenti in un’area, le caratteristiche geografiche e climatiche locali, le industrie dominanti, i sistemi di prevenzione locali, le politiche governative esistenti in materia di mitigazione e altro ancora”, spiega il rapporto di Ghd.

Nei 7 paesi analizzati saranno soprattutto le tempeste gli eventi più disastrosi (49% dei danni), seguite da inondazioni (36%) e siccità (15%). Il conto lieviterà già a partire dal prossimo decennio, con una previsione che arriva a 1.300 mld di dollari a livello globale nel 2030 (per paragone, nel 2021 siamo arrivati a circa 270 mld in tutto il mondo), per poi salire a 3.300 mld nel 2040. Il settore economico più colpito dai disastri climatici sarà il manufatturiero e la logistica, con 4.200 mld di perdite previste.