Il rapporto della Commissione per i diritti umani delle Filippine, che ha lavorato attorno alle responsabilità per il disastro del tifone Haiyan del 2013, fornirà una solida base legale a future cause contro i grandi inquinatori
Le aziende sono “moralmente e legalmente” responsabili della crisi climatica
(Rinnovabili.it) – Sette anni di ricerche, interviste, audizioni, raccolta dati. Una ricostruzione puntuale delle responsabilità climatiche di 47 aziende, classificabili come grandi inquinatori. Di più: una base legale per trascinare in tribunale altre compagnie in nuovi contenziosi climatici, in tutto il mondo. È il risultato – “storico”, lo definisce Greenpeace – di un lunghissimo lavoro della Commissione per i diritti umani delle Filippine. Che mette nero su bianco il ruolo di molte grandi corporation nell’aggravare la crisi climatica, a partire dall’impatto devastante del tifone Haiyan che si abbattè sull’arcipelago del sud-est asiatico nel 2013 facendo più di 6.300 vittime.
Le aziende del carbone, del petrolio, del cemento, le compagnie minerarie e altri grandi inquinatori hanno una responsabilità diretta nel disastro climatico. E sono “moralmente e legalmente” responsabili a causa dei loro sforzi per offuscare i messaggi – chiari – della scienza climatica e per rallentare la transizione ecologica globale per decenni, conclude il rapporto della Commissione.
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“I risultati della Commissione per i diritti umani danno giustizia per i milioni di persone i cui diritti fondamentali sono stati colpiti dalle grandi aziende dietro la crisi climatica”, scrive in una nota Greenpeace, che insieme ad altre ong ha supportato i cittadini filippini che si sono rivolti all’organismo per avere giustizia. “Questo rapporto è storico e stabilisce una solida base legale per affermare che le attività commerciali distruttive per il clima delle compagnie di combustibili fossili e cemento contribuiscono a danneggiare i diritti umani. Il messaggio è chiaro: questi colossi aziendali non possono continuare a trasgredire i diritti umani e mettere il profitto prima delle persone e del pianeta”.
Quali sono le conseguenze di questo rapporto? La Commissione non ha alcun potere per portare in tribunale le aziende accusate di essere dietro la crisi climatica. Ma i dati raccolti e la struttura legale del rapporto potranno servire come base per contenziosi climatici in tutto il mondo. Contenziosi che, dall’anno scorso, hanno iniziato a ottenere qualche vittoria importante. È il caso della sentenza contro Shell, che ha obbligato la compagnia a tagliare le sue emissioni del 45% entro fine decennio.
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