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Siamo vicini ai punti di non ritorno della calotta glaciale della Groenlandia

Uno studio del Potsdam Institute for Climate Impact Research individua due tipping point oltre i quali la fusione della calotta sarà irreversibile, rispettivamente, per la parte meridionale dello scudo glaciale e per l’intera isola. I livelli di aumento dei mari associati sono 1,8 e 6,9 m nell’arco di diversi secoli

Calotta glaciale della Groenlandia: quanto sono vicini i tipping point?
Foto di Andre Boysen su Unsplash

Il 1° tipping point della calotta glaciale della Groenlandia è prima del 2050 ai ritmi emissivi di oggi

(Rinnovabili.it) – Ci stiamo avvicinando a gran velocità al primo tipping point per la fusione della calotta glaciale della Groenlandia. E rischiamo di superare anche il secondo nel giro di pochi decenni. La soglia più vicina è quella dei 1000 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (Gt CO2eq) emesse cumulativamente oltre il livello attuale, la seconda è a 2500 Gt CO2eq.

Con quali impatti? Oltrepassare la prima significa innescare in modo irreversibile la fusione dell’intera porzione meridionale della calotta glaciale della Groenlandia. Ovvero arrenderci ad un innalzamento del livello dei mari di circa 1,8 metri nei prossimi secoli. Immettere in atmosfera più di 2500 Gt CO2eq, invece, porta alla scomparsa totale del ghiaccio dall’isola. Un evento che avverrebbe nel corso di molti secoli e farebbe alzare gli oceani di 6,9 metri.

I tipping point della calotta glaciale della Groenlandia

Espressi in volumi di emissioni, questi punti di non ritorno sembrano meno incombenti. Ma ai ritmi attuali (circa 40 Gt CO2eq/anno) significa che possiamo innescare il primo nel giro di 25 anni, prima di metà secolo, e il secondo attorno al 2085. Lo afferma uno studio del Potsdam Institute for Climate Impact Research pubblicato su Geophisical Research Letters.

“Il primo tipping point non è lontano dalle condizioni climatiche attuali, quindi rischiamo di superarlo”, dichiara Dennis Höning del Potsdam Institute. “Non possiamo continuare ad emettere carbonio allo stesso ritmo ancora a lungo senza rischiare di superare i punti critici. La maggior parte dello scioglimento della calotta glaciale non avverrà nel prossimo decennio, ma non passerà molto tempo prima che non saremo più in grado di opporci”.

Per determinare le soglie, gli autori dello studio hanno condotto delle simulazioni su un arco di 20.000 anni variando la quantità di carbonio emesso. Prima hanno individuato i punti di equilibrio della calotta, cioè quei livelli di emissioni che permettono alla coltre di ghiaccio dell’isola danese di mantenere la sua estensione. Poi hanno calcolato quali livelli di emissioni sono necessari per oltrepassarli, riportando il sistema in uno stato di disequilibrio che lo indirizza verso il punto successivo.