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Il climate change ha reso 30 volte più probabile il caldo estremo in India e Pakistan

In un mondo 2 gradi più caldo questi eventi nel subcontinente indiano diventerebbero fino a 50 volte più probabili e da 0,5 a 1,5°C più caldi. Già oggi si tende a raggiungere i limiti della sopravvivenza umana. Lo studio del World Weather Attribution

Caldo estremo in India e Pakistan: qual è il ruolo del climate change?
Foto di Rhiannon da Pixabay

Da marzo l’Asia meridionale è sotto una cappa incessante di caldo estremo

(Rinnovabili.it) – L’ondata di calore che ha investito gran parte dell’Asia meridionale dall’inizio di marzo è stata resa 30 volte più probabile dal cambiamento climatico antropogenico. Lo ha stabilito il World Weather Attribution, il consorzio di scienziati che quantifica l’impatto del climate change sugli eventi estremi. Il caldo estremo e prolungato che sta avvolgendo India e Pakistan, nota l’ente, sarebbe stato almeno 1°C più basso in un mondo senza riscaldamento globale.

“Sebbene le ondate di calore non siano rare nella stagione che precede i monsoni, le temperature molto elevate così presto nell’anno, unite a piogge molto inferiori alla media, hanno portato a condizioni di caldo estremo con conseguenze devastanti per la salute pubblica e l’agricoltura”, ricostruisce il WWA.

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L’eccezionalità di questa ondata di caldo estremo, infatti, non sta tanto nei valori assoluti quanto nella durata e nel suo essere precoce. I record di caldo assoluti non sono stati infranti (anche se per pochi decimali, e comunque sono state registrate temperature di oltre 50°C e notti a oltre 35°C). Di contro, il caldo estremo è iniziato a marzo, ben prima del solito, con un impatto negativo soprattutto sui raccolti.

Per quantificare i danni di questa ondata di calore ci vorrà ancora tempo. Intanto, il WWA getta lo sguardo avanti. Con il riscaldamento globale che avanza virgola in futuro un caldo estremo come quello di questi mesi diventerà ancora più comune e con temperature più elevate. Se arrivassimo a 2°C, questa ondata di calore diventerebbe fino a 20 volte più probabile e da 0,5 a 1,5 °C più calda di quella di quest’anno. “E’ bene notare che questi nostri risultati sono probabilmente conservativi, sottolinea il WWA.

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In uno scenario di questo tipo i meccanismi di adattamento del corpo umano diventeranno inadeguati “poiché le condizioni in alcune regioni raggiungono e superano i limiti di sopravvivenza umana. Per questa ragione, spiega il WWA, “mitigare l’ulteriore riscaldamento è essenziale per evitare perdite di vite umane e di mezzi di sussistenza. Anche se alcune perdite si verificheranno inevitabilmente a causa del caldo estremo, è fuorviante ritenere che gli impatti siano inevitabili. L’adattamento al caldo estremo può essere efficace per ridurre la mortalità”.