Rinnovabili • Caldo anomalo: a luglio in Italia +2,26°C di riscaldamento globale Rinnovabili • Caldo anomalo: a luglio in Italia +2,26°C di riscaldamento globale

Caldo anomalo, abbiamo vissuto il 2° luglio più bollente dal 1800

Scavalcato anche il torrido luglio del 2003. Secondo i dati raccolti dall’Isac-Cnr di Bologna, il trimestre maggio-luglio 2022 pareggia l’anomalia termica registrata nell’estate bollente di 19 anni fa: oggi +2,32°C, allora +2,3°C. La media dall’inizio dell’anno fa del 2022 (provvisoriamente) l’anno più caldo in Italia dal 1800

Caldo anomalo: a luglio in Italia +2,26°C di riscaldamento globale
Anomalia termica della temperatura media (sinistra) e massima (destra) in Italia a luglio 2022. Crediti: Isac-Cnr

Il caldo anomalo continua a funestare soprattutto il Nord

(Rinnovabili.it) – Tra record di temperatura infranti e ondate di calore intense e prolungate su tutta l’Italia, il mese di luglio si piazza al 2° posto assoluto per caldo anomalo in Italia con +2,26°C rispetto alla media 1991-2020. Scavalcato anche il torrido luglio del 2003, e di molto: allora l’anomalia termica si era fermata a +1,59°C. E viene sfiorato il primato che appartiene al luglio 2015, quando la colonnina di mercurio fu in media solo 0,19 gradi più alta (+2,45°C).

Caldo anomalo, come l’estate 2003

Secondo i dati raccolti dall’Isac-Cnr di Bologna, anche luglio 2022 continua la striscia bollente che va avanti da maggio sulla nostra penisola. Maggio e giugno, infatti, erano stati i secondi più caldi dall’inizio delle rilevazioni, 220 anni fa, subito dopo i corrispettivi mesi del 2003. Luglio ha recuperato terreno, rendendo il caldo anomalo del trimestre maggio-luglio 2022 molto simile a quello registrato nello stesso periodo di 19 anni fa. Allora, l’anomalia termica fu di +2,3°C, oggi è di +2,32°C.

“Si tratta di un risultato potenzialmente atteso dal momento che […] il periodo maggio-luglio di quest’anno ha osservato in quota condizioni atmosferiche caratterizzate da un segnale subtropicale più intenso rispetto a quello che si è verificato nel 2003, nel corso dello stesso periodo”, spiega il meteorologo Andrea Corigliano.

Finora, il 2022 è l’anno più caldo di sempre in Italia

Caldo anomalo: a luglio in Italia +2,26°C di riscaldamento globale
L’anomalia termica in Italia nel periodo gennaio-luglio 2022: temperature medie (sinistra) e massime (destra). Crediti: Isac-Cnr

Il dettaglio macroregionale conferma la tendenza degli ultimi mesi, con il caldo anomalo particolarmente insistente al Nord e in parte al Centro, mentre lo scostamento registrato al Sud è più contenuto. Le temperature medie, pur superiori alla norma climatica di riferimento, sono state 2,79°C più calde al Nord, 2,21°C al Centro e +1,91°C al Sud. Da sottolineare che l’anomalia termica delle temperature medie, al Nord, si avvicina molto a quella del mese più caldo, luglio 2015: la differenza è di appena 0,08°C.

Il divario tra il Meridione e il resto d’Italia si fa più evidente se si passa ad analizzare i dati sulle temperature massime. Mentre per il Sud, luglio 2022 è il 2° mese più caldo dal 1800 con un’anomalia di +2,19°C (appena 0,04°C meno del 2015), per il Centro-Nord il mese appena trascorso è quello con le massime più alte della storia. Le regioni centrali hanno segnato +2,83°C rispetto alla media climatica degli ultimi 30 anni, mentre il Nord ha sfondato quota 3 gradi: +3,28°C.

Con questi ultimi dati, il 2022 (gennaio-luglio) è l’anno più caldo di sempre in Italia. Sia per le temperature medie, con un’anomalia termica di 0,98°C sul periodo 1991-2020, sia per le massime (+1,34°C). Particolarmente bollente la situazione al Nord-Ovest, dove lo scostamento supera regolarmente gli 1,7 gradi. Considerando tutte le regioni settentrionali, il riscaldamento globale nel 2022 raggiunge i +1,34°C.

Pioggia, il 2022 si conferma l’anno più secco

Caldo anomalo: a luglio in Italia +2,26°C di riscaldamento globale
Crediti: Isac-Cnr, Andrea Corigliano

I dati sul deficit pluviometrico continuano a piazzare il 2022 in cima alla classifica degli anni più secchi degli ultimi 220 anni. I valori sono ancora peggiori di quelli del 2017 e del 2003, rispettivamente al 2° e 3° posto. “Nei primi sette mesi di quest’anno è stato raggiunto uno scarto rispetto alla cumulata pluviometrica parziale, calcolata fino a luglio, pari a -46% e quindi, grosso modo, persiste una situazione che evidenzia in pratica la mancanza quasi della metà delle precipitazioni che sarebbero dovute cadere da gennaio a oggi”, evidenzia Corigliano.