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Caldo record ed eventi estremi: ecco il clima in Italia

Pubblicato il Rapporto SNPA sugli indicatori climatici del 2018. Raggiunto nuovo record sulla temperatura media annuale

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Dal caldo record al ciclone Vaia, dalla siccità alle precipitazioni intense: come cambia il quadro climatico italiano

(Rinnovabili.it) – Mentre l’Italia è stretta nella morsa della bolla africana, in attesa di un piccola tregua da questo caldo record, si aggiornano gli indicatori sul clima in Italia. Oggi infatti, l’ISPRA ha pubblicato il rapporto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, inerente i principali dati 2018 su temperature, eventi meteorologici estremi e precipitazioni. Il documento aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia e si basa su una grande mole di dati e indicatori, derivati in gran parte dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale. 

 

Il quadro che ne viene fuori è caratterizzato da diverse anomalie, a cominciare, anche in questo caso, dal caldo record del 2018. Lo scorso anno, infatti, si è registrato un nuovo valore massimo di temperatura media annuale, con uno scarto rispetto al valore climatologico di riferimento 1961-1990 di ben più 1.71°C.  E non è stata l’estate a scombussolare la media: tutti i mesi 2018 – ad eccezione di febbraio e marzo – sono stati più caldi della norma. Si tratta, spiega l’ISPRA, del 28° anno consecutivo con un’anomalia positiva, e gli incrementi più consistenti si sono registrati proprio negli ultimi anni. A crescere è stata anche la temperatura minima: un più 1.68 °C che ha superato il precedente record del 2014 (+1.58 °C).

 

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“Tra gli eventi estremi, di particolare rilievo i fenomeni associati al ciclone denominato Vaia –  spiega l’Istituto in una nota stampa – che ha investito gran parte del territorio nazionale tra il 27 e il 30 ottobre: venti di straordinaria intensità, con medie orarie fino a 120 km/h e raffiche fino a 200 km/h hanno soffiato insistentemente per diverse ore sulla nostra Penisola, causando, tra l’altro, danni ingenti ed estesi al patrimonio forestale dell’arco alpino”.

 

Anomalie si sono registrate anche sul fronte delle precipitazioni. Il 2018 risulta essere l’8° anno più piovoso dal 1961, anche se il suo andamento è stato piuttosto altalenante con periodi di pioggia intensa alternati a periodi più secchi. Le precipitazioni sono state superiori alla norma soprattutto al Meridione e sulle Isole mentre valori elevati dell’indice “numero di giorni asciutti”, superiori a 300 giorni, si sono registrate sulle coste centrale e meridionale adriatica, ionica e della Sicilia meridionale ed in Pianura Padana.

 

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