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Lotta alle calamità naturali: Bologna sarà il cervello del Centro meteo europeo

È stata scelta l'Emilia Romagna per ospitare uno dei più grandi supercomputer del mondo, dedicato alle previsioni meteorologiche a medio termine

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Rendering del progetto

 

Centro meteo europeo a Bologna, le calimità naturali sono sorvegliate speciali

(Rinnovabili.it) – Un supercervello al servizio del clima. Il nuovo Data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF), sarà esattamente questo: uno strumento per aumentare precisione e affidabilità degli studi di settore e in grado di migliorare le attività di prevenzione e protezione dagli eventi naturali estremi. Ad ospitare la struttura, dove opererà uno dei computer più potenti al mondo, sarà l’Italia e più precisamente Bologna. Grazie a un progetto della Regione Emilia Romagna, la città è stata scelta come sede del futuro data center di ECMWF.

I lavori di realizzazione sono già iniziati presso l’ex Manifattura Tabacchi (che l’amministrazione comunale sta trasformando in un vero e proprio Tecnopolo) con l’obiettivo di tagliare il nastro entro la fine del 2020. A regime la struttura di supercalcolo sarà impiegata per spingere oltre i limiti attuali le previsioni meteo, offrendo maggiore spazio d’azione contro le calamità naturali ad alto impatto ambientale, come le tempeste di vento, inondazioni e le ondate di calore, e consentendo ai servizi meteorologici e di emergenza nazionali di proteggere meglio vite umane e proprietà.

 

Si tratta di un elemento fondamentale in un contesto climatico come quello attuale. Secondo un recente studio dell’Università di Newcastle, le città europee assisteranno nei prossimi anni ad un severo peggioramento delle condizioni climatiche, con alluvioni e ondate di calore sempre più violente. Senza interventi in gradi di limitare l’aumento della temperatura mondiale, si stima che l’Europa meridionale, ad esempio, sperimenterà condizioni di siccità 14 volte più gravi di quelle di oggi (Leggi anche Boom di eventi estremi se non rispettiamo l’accordo sul clima).

 

“Nella capacità di calcolo, Stati Uniti e Cina sono oggi ai primi posti, l’Europa, c’è ma dobbiamo impegnarci a fare ancora di più. E l’Emilia-Romagna ha davvero posto le basi per diventare la piattaforma europea dell’innovazione e della ricerca”, ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in occasione della presentazione della nuova sede. “Senza dimenticare che le capacità, tecnologiche, scientifiche e professionali che si attiveranno col Centro meteo europeo serviranno anche in un campo fondamentale come il contrasto ai cambiamenti climatici e alla tutela ambientale, che ha visto poche settimane in California fa la nostra Regione entrare nel direttivo di vertice di Under2Mou, l’alleanza internazionale di Stati e Governi regionali che si batte per il taglio delle emissioni climalteranti in atmosfera”.