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Buco dell’Ozono: in fase di recupero ma rimangono rischi

Il Protocollo di Montreal ha determinato la riduzione del 90% dei circa 10 miliardi di tonnellate di gas serra dannosi per l’ozonosfera

Buco dell'Ozono: in fase di recupero ma rimango rischi

 

(Rinnovabili.it) – Lo strato di ozono che protegge la Terra è sulla buona strada per rimarginare i suoi danni entro la metà del secolo. E’ quanto fanno sapere oggi le Nazioni Unite con la presentazione di un nuovo documento di valutazione scientifica sullo stato di salute della nostra ozonosfera. Il rapporto, dal titolo Scientific Assessment of Ozone Depletion 2014, è stato presentato oggi congiuntamente dal programma ambientale UNEPdall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), ed è il frutto del lavoro di ben 300 scienziati. “L’azione internazionale sullo strato di ozono è la storia di un successo ambientale”, ha commentato il segretario generale del WMO Michel Jarraud in una nota stampa . “Questo ci deve incoraggiare a impostare lo stesso livello di urgenza e di intesa per affrontare una sfida ancora più grande come quella dei cambiamenti climatici”.

 

Il danno procurato dall’essere umano al fragile strato di ozono sta lentamente scomparendo e, secondo gli scienziati, tale recupero è da attribuire all’azione collettiva che le diverse nazioni hanno messo in campo a partire dal 1987, sotto la regia del Protocollo di Montreal. Senza un accordo simile, spiega la relazione i livelli atmosferici dei gas dannosi per l’ozonosfera – stimati per quell’anno di 10 miliardi di tonnellate di gas serra – sarebbero potuti aumentare di dieci volte entro il 2050. “Tuttavia, le sfide che abbiamo di fronte sono ancora enormi”, ha commentato il sottosegretario generale dell’ONU e direttore esecutivo dell’UNEP, Achim Steiner. “Il successo del Protocollo di Montreal dovrebbe incoraggiare ulteriori iniziative non solo per la protezione e ripristino dello strato di ozono, ma anche sul clima”.

 

Tra i principali risultati del rapporto, gli autori hanno notato che ciò che accadrà allo strato di ozono nella seconda metà del 21 ° secolo dipenderà in larga misura le concentrazioni di CO2, metano e protossido di azoto – i tre principali gas ad effetto serra a lunga vita in atmosfera. Il buco dell’ozono sopra l’Antartide continua a verificarsi ogni primavera e si prevede continuerà ad apparire per la maggior parte di questo secolo, dato che sostanze lesive dell’ozono persistono nell’atmosfera, anche se le loro emissioni sono cessate.