In un comunicato, la Ibama annuncia che qualsiasi richiesta stampa riguardo le proprie attività andrà reindirizzata al Ministero dell'Ambiente
Preoccupate le sigle ambientaliste: “Così viene negata la libertà di informazione al popolo del Brasile”
(Rinnovabili.it) – In Brasile, l’istituto dell’ambiente e delle risorse naturali rinnovabili (Ibama) ha interrotto i rapporti con la stampa: secondo quanto riportato da fonti internazionali, la Ibama avrebbe ricevuto ordine dall’esecutivo del presidente Bolsonaro di non rispondere alle richieste dei media. Secondo le sigle ambientaliste presenti nel Paese sudamericano potrebbe trattarsi di un tentativo di far scivolare le tematiche ambientali ai margini dell’attenzione pubblica brasiliana.
In un comunicato dell’Ibama si legge: “Sotto la direzione del Ministero dell’Ambiente, ogni richiesta della stampa riguardo le attività dell’Agenzia vanno reindirizzate all’ufficio comunicazione del ministero”. L’ordine è stato pubblicato anche nella Gazzetta Ufficiale del Brasile e solleva dal proprio incarico il direttore delle comunicazioni dell’Ibama dopo che per settimane aveva resistito alle pressioni del ministero.
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Un portavoce del Ministero dell’Ambiente ha spiegato che la misura è stata presa solo per garantire maggiore coesione ed efficacia alla comunicazione delle varie agenzie che compongono il cosiddetto Sistema Ambientale Nazionale.
Di diverso avviso le associazioni ambientaliste: “L’accesso alle informazioni relative all’ambiente è uno dei pilastri del Sistema – ha spiegato Adriana Ramos, rappresentante legale dell’organizzazione non governativa Socioambiental (ISA) – Comprimere il meccanismo con cui la società viene informata a proposito delle questioni ambientali in Brasile è un affronto alla libertà di stampa del Paese e al diritto all’informazione. Rafforza solo la sensazione che stiamo promuovendo lo smantellamento della gestione ambientale in Brasile”.
Il presidente Bolsonaro, rappresentante dell’ala di destra del Parlamento brasiliano, non ha mai nascosto la propria avversione all’operato dell’Ibama: già in campagna elettorale aveva promesso di contenere le multe ambientali messe in campo dall’agenzia per far rispettare i propri regolamenti e prima dell’insediamento aveva prospettato l’ipotesi, al momento scongiurata, di ritirare il Brasile dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico.
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