Plastica nei fiumi europei: le bottiglie sono i rifiuti più inquinanti
9 Aprile 2019•Tempo di lettura: 2minuti
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Un report dell'Earthwatch Institute and Plastic Oceans UK traccia lo stato di salute dei fiumi in Europa: bottiglie, involucri alimentari e mozziconi di sigarette i rifiuti più presenti
L’80% dei rifiuti in plastica sversato negli oceani proviene dai fiumi: le bottiglie rappresentano il 14% del totale
Lo studio ha combinato i risultati di 9 ricerche europee sul tema dell’inquinamento da plastica all’interno dei fiumi nel vecchio continente: dietro le bottiglie, il secondo inquinante più spesso rinvenuto sono gl’involucri di alimenti preconfezionati, mentre al terzo posto ci sono i mozziconi di sigarette. Molto basso il dato sulle buste in plastica che rappresentano appena l’1% degl’inquinanti presenti nei nostri fiumi: merito soprattutto delle politiche per limitare l’uso di prodotti simili e per l’introduzione in tutta Europa di legislazioni che favoriscano il passaggio a sacchetti biodegradabili.
Secondo la ricerca, ogni consumatore utilizza in media 150 bottiglie di plastica ogni anno. Circa l’80% della plastica che finisce negli oceani proviene dai fiumi: diversi esperti consultati nelle ricerche insistono sulla necessità di bonifica dei bacini idrici interni in coordinamento con le politiche per allentare la dipendenza dal consumo di plastica usa e getta.
Il report dell’Earthwatch Institute non ha preso in considerazione gli scarti derivati dalle attività di pesca, agricole e industriali, mentre si è concentrato solo sull’inquinamento da plastica prodotto dai consumatori: tra i rifiuti visibili a occhio nudo, le bottiglie rappresentano il 14% del totale presente nei nostri fiumi, gl’involucri alimentari il 12%, i mozziconi di sigarette il 9%, i contenitori alimentari il 6%, i bastoncini di cotton-fioc il 5% e i bicchieri usa e getta il 4%. Considerevole anche il contributo di dispositivi sanitari come pannolini, tampax e salviettine umidificate.
L’Unione europea ha recentemente approvato il decreto che mette al bando la plastica monouso: posate e piatti in plastica, agitatori per bevande, cannucce, bastoni per palloncini, bastoncini di cotone (i comuni cotton-fioc), le plastiche ossi-degradabili, i contenitori di alimenti e le tazze in polistirolo espanso non potranno più essere commercializzate a partire dal 2021.
Discorso diverso per le bottiglie di plastica: secondo il decreto Ue, entro il 2025 i produttori potranno mettere in commercio solo bottiglie con almeno il 25% di contenuto riciclato, percentuale che dovrà salire al 30% entro il 2030. Allo stesso tempo, gli Stati membri sono chiamati a raggiungere il 77% di tasso di riciclo delle bottiglie in plastica entro il 2025 e il 90% entro il 2029, introducendo anche sistemi di cauzione-deposito.