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Birra, una miscela di luppolo, orzo e… microplastiche

Gli scienziati hanno trovato piccolissime particelle polimeriche nelle bottiglie di birra tedesca. In ridotte percentuali anche pelle, vetro e altri contaminanti

Birra, una miscela di luppolo, orzo e… microplastiche

 

(Rinnovabili.it) – Brutta sorpresa per gli amanti della birra. Alcuni ricercatori del Marine and Environmental Chemistry di Varel in Germania hanno analizzato 24 marche di birra tedesche – tra cui anche le 10 più popolari a livello nazionale – scoprendo che, accanto ai soliti ingredienti, ogni bottiglia ne contiene altri decisamente più insoliti. A partire da apparentemente innocue, ma non per questo meno preoccupanti, microplastiche dalla provenienza del tutto sconosciuta. L’analisi, pubblicata sulla rivista scientifica Food Additives and Contaminants, ha scoperto che in tutte e 24 le marche, erano presenti “fibre di polimeri sintetici, frammenti o particelle granulari inferiori ai cinque millimetri di dimensioni”.

 

Come riportato da Popular Science, i ricercatori non sono sicuri di come le micro particelle di plastica possano aver contaminato le birre; le bottiglie stesse potrebbero essere state “sporche” prima del riempimento, oppure le materie plastiche sarebbero potute provenire dai macchinari o dai materiali utilizzati nel processo di filtrazione. E’ anche possibile, spiegano i due co-autori della scoperta, Gerd Liebezeit ed Elisabeth Liebezeit, che l’acqua usata dai birrifici sia stata contaminata. Non è, infatti, una novità che le microplastiche, soprattutto quelle provenienti dai prodotti cosmetici, stiano lentamente inquinando un numero sempre maggiore di bacini e corsi d’acqua. Sebbene le quantità rinvenute non sono considerate pericolose per la salute umana, i risultati sul livello di contaminazione raggiunto dalla plastica sull’ambiente, fanno davvero riflettere. E lo studio fa ancor più storcere quando approfondisce gli altri micro elementi estranei pervenuti nelle birre: vetro, insetti e cellule epidermiche, anche se in questo caso, tutti riconducibili ad un “errato trattamento del prodotto o del sistema di stoccaggio”.