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Bioshopper: presto una nuova norma sui parametri di dissolvenza

L’articolo sulle “buste biodegradabili” è scomparso improvvisamente dal decreto Milleproroghe dopo essere stato approvato dal Governo lo scorso 23 dicembre

(Rinnovabili.it) – Il “giallo” sulla norma dei bioshopper – misteriosamente scomparsa in questi ultimi giorni dal decreto Milleproroghe del Governo – potrebbe presto dissolversi grazie all’introduzione di un nuovo emendamento sui criteri di biodegradabilità ambientale delle buste di plastica, che verrà presentato nei prossimi giorni in Parlamento da alcuni esponenti del Partito Democratico. Ad annunciare l’iniziativa è stato il responsabile Green economy del PD Ermete Realacci, rimarcando l’importanza di un “emendamento al decreto Milleproroghe necessario a introdurre la norma che stabilisca i corretti parametri di dissolvenza nell’ambiente degli shopper, inopinatamente scomparsa dal testo sebbene annunciata nelle scorse settimane dal governo”. “I cittadini italiani – prosegue Realacci – hanno accolto con favore il divieto di commercializzare i sacchetti di plastica, consapevoli del loro alto valore inquinante, mentre lo sviluppo delle bioplastiche, oltre ad un importante contributo per risolvere rilevanti problematiche ambientali rappresenta un’opzione strategica per rilancio di interi settori industriali fondamentali per il sistema Paese.” “Si tratta ora – conclude – di non lasciare spazio a chi vorrebbe furbescamente allargare le maglie del divieto, affossando definitivamente una norma efficace”.

Il motivo per cui la norma sia stata cancellata dopo essere stata approvata lo scorso 23 dicembre dall’Esecutivo non è ancora chiaro: gli stessi Ministri dell’Ambiente e del MSE, (Corrado Clini e Corrado Passera), sono rimasti “sorpresi” e hanno subito assicurato che verrà “ripresentata al più presto” ed entrerà “in un altro provvedimento”. Resta invece la certezza di un’indignazione civile diffusa tra le coscienze più sensibili ai temi della conservazione ambientale e dei comportamenti eco-compatibili tra cui Legambiente, che già in precedenza aveva manifestato una grande delusione sull’improvvisa creazione di un vuoto normativo, ritenendo “grave e dannosa la cancellazione di quell’articolo”. Per Stefano Cianfani infatti, (vicepresidente nazionale di Legambiente) “quella norma è fondamentale per fare chiarezza nel mercato della piccola e media distribuzione, che è già stato invaso da sacchetti di plastica con additivi chimici che non possiedono le corrette caratteristiche di biodegradabilità e soprattutto è utile a evitare scappatoie da parte di alcuni produttori che evidentemente si sono già attivati.”