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Biomimesi: creati coralli artificiali per ripulire l’Oceano

Un team di scienziati cinesi ha messo a punto una sostanza sintetica che imita la capacità del corallo di assorbire i metalli pesanti dall'acqua

Biomimesi: creati coralli artificiali per ripulire l’Oceano

 

(Rinnovabili.it) – Che le barriere coralline proteggano coste e oceani è oramai un dato acquisito da tempo, ma che abbiano ancora molto da insegnarci sul fronte della tutela biologica è forse una novità. Novità che non è sfuggita però a un team di ricercatori cinesi che ha deciso di replicare una delle caratteristiche che rende questo importante patrimonio naturale, uno degli alleati contro l’inquinamento. Il gruppo di scienziati, proveniente dall’Anhui Jianzhu University, ha messo a punto una sostanza sintetica che imita la capacità del corallo di assorbire i metalli pesanti dall’acqua.

 

Oggi giorno i processi industriali hanno un enorme impatto sugli oceani mondiali, liberando sostanze nocive come mercurio, arsenico e piombo. Una volta introdotti nell’ambiente acquatico, queste sostanze vengono assorbite dalla vita vegetale ed animale e, dopo aver esercitato parecchi danni, si fanno strada anche nell’alimentazione umana. In questa “catena” i coralli sono tra le forme di vita acquatiche che soffrono di più gli effetti negativi dei metalli pesanti, anche quando sono presenti a livelli bassissimi.

 

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Proprio partendo da questa evidenza i ricercatori hanno nano ingegnerizzato l’ossido di alluminio, bioinspirandosi alla capacità di questi animali di assorbire così facilmente gli inquinanti. “L’adsorbimento è un modo semplice per rimuovere le sostanze inquinanti dall’acqua; sviluppare nuovi prodotti in grado di fare questo è una grande sfida nel risanamento ambientale”, ha spiegato il dottor Xianbiao Wang, uno degli autori dello studio. “La struttura chimica e fisica di tali prodotti è molto importante. In particolare, i materiali che imitano adsorbenti biologici come il corallo hanno applicazioni potenzialmente enormi”. Il lavoro ha prodotto, a partire da nano piastrine di ossido di alluminio, una moltitudine di riccioli simili nell’aspetto alla struttura del corallo organico, in maniera tale da aumentare la superficie di contatto del materiale con l’acqua. Il risultato? Questa sorta di barriere sintetiche sono in grado di trattenere due volte e mezzo più mercurio rispetto ai metodi tradizionali.
Siamo molto entusiasti dei risultati, ci forniscono un ottimo esempio per la produzione di adsorbenti simili al corallo”, ha aggiunto il ricercatore. “Ci auguriamo che il nostro lavoro fornisca l’ispirazione per una ricerca più approfondita nello sviluppo di materiali che imitano gli organismi biologici.”

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.