Rinnovabili • Specie a rischio estinzione: Ipbes, 500mila spariranno in 80 anni

Le specie a rischio estinzione entro il 2100 sono 1 su 8

Secondo l’Ipbes, la Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, ci sono mezzo milione di “dead species walking”, specie che esistono ancora ma che sono condannate a sparire in pochi decenni a causa del degrado o della distruzione dei loro habitat

Specie a rischio estinzione: Ipbes, 500mila spariranno in 80 anni
Foto di Vedran Hasanagic da Pixabay

La scomparsa repentina di 500mila specie a rischio estinzione è guidata soprattutto dall’uomo

(Rinnovabili.it) – Sono almeno 500mila le specie a rischio estinzione prima della fine di questo secolo. Principalmente per cause antropiche. Un segnale molto chiaro del ruolo dell’uomo nello sconvolgimento della diversità biologica del Pianeta, che ha le carte in regola per essere definita un’estinzione di massa. La 6° nella storia del mondo, la prima principalmente dovuta a cause antropiche.

Cosa condanna le specie a rischio estinzione?

Nel giro di appena 80 anni, quindi, potrebbero essere spazzate via metà delle specie che oggi gli scienziati considerano a rischio (1 milione in tutto), che a loro volta sono circa il 25% delle specie oggi conosciute. Lo hanno calcolato gli scienziati dell’Ipbes, (la Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici), una sorta di Ipcc della biodiversità. Che per queste specie hanno coniato il termine “dead species walking”, specie morte che camminano perché il loro destino è praticamente già segnato.

Tra i motivi, distruzione e degradazione degli habitat a loro disposizione e ad altri fattori legati alle attività umane come sovra-sfruttamento, inquinamento, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive.

Non tutte le classi animali e vegetali sono minacciate allo stesso modo. Tra le specie a rischio estinzione ci sono oltre il 40% delle specie di anfibi, 1 specie di coralli su 3, il 30% dei mammiferi marini e il 10% degli insetti. Ma l’estinzione di massa non è qualcosa che succederà nel futuro: è già in corso. Per l’Ipbes, la biomassa dei mammiferi selvatici è diminuita dell’82%. Anche qui è facile vedere quale sia la ragione. Uno studio recente calcola che il 94% della biomassa dei mammiferi terrestri oggi viventi sia rappresentata da esseri umani (36%) e animali domestici (58%).

Questa scomparsa silenziosa, lontana dai riflettori, riguarda anche gli animali che vengono selezionati e allevati dall’uomo. Almeno il 9% di tutte le specie di mammiferi allevati per l’alimentazione o l’agricoltura, calcola l’Ipbes, sono state portate all’estinzione e almeno 1000 sono attualmente minacciate.