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Giornata mondiale delle api 2022

Nella Giornata mondiale delle api si celebra l’importanza di questi insetti fondamentali per la biodiversità. Aiutare l’ape mellifera e gli impollinatori a ritrovare una naturale collocazione in tutte le aziende agricole italiane è l’impegno concreto di questo tempo difficile, in cui viene messa in discussione persino la sicurezza alimentareApi e agricoltura, binomio indissolubile

Giornata mondiale della api 2022
via depositphotos.com

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Si celebra il 20 maggio la Giornata mondiale delle api 2022, evento istituito dalla FAO che conquista ogni anno nuovi spazi di interesse.

Se da un lato cresce la consapevolezza della loro importanza, dall’altro gli effetti del cambiamento climatico e pratiche agricole non esattamente sostenibili hanno ridotto drasticamente la popolazione delle api.

Giornata mondiale delle api 2022: la collaborazione tra apicoltori e agricoltori

Grazie all’incessante lavoro svolto dalle api con l’impollinazione, l’apicoltura si conferma un importante fattore di produttività per la produzione agroalimentare.

Raffaele Cirone, presidente della FAI-Federazione Apicoltori Italiani, sottolinea l’importanza delle api in agricoltura: «La Giornata mondiale delle api deve essere l’occasione per intensificare e perfezionare la collaborazione tra apicoltori e agricoltori: sono loro che insieme operano in concreto ogni giorno e non solo nel momento delle celebrazioni. Aiutare l’ape mellifera e gli impollinatori a ritrovare una naturale collocazione in tutte le aziende agricole italiane è l’impegno concreto di questo tempo difficile, in cui viene messa in discussione persino la sicurezza alimentare».

I numeri della “bee economy” sono degni di nota: secondo l’ultimo censimento 2021 in Italia ci sono quasi 2 milioni di famiglie di api e oltre 70.000 allevatori ufficialmente dichiarati.

Il valore economico e ambientale delle api

Secondo il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia la valutazione economica del servizio di impollinazione delle aree agricole italiane è pari a circa 3 miliardi di euro l’anno.

Circa il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale. In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori.

Tuttavia, le api e gli altri impollinatori sono a rischio sopravvivenza soprattutto a causa dell’azione umana: distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento (in particolare da pesticidi), agricoltura intensiva, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni.

Tra le ragioni che hanno portato a istituire la Giornata mondiale delle api c’è la necessità di sensibilizzare cittadini, agricoltori e decisori politici sull’importanza delle api e degli impollinatori per la sicurezza alimentare, per il buon funzionamento degli ecosistemi e la conservazione degli habitat.

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Amici delle api a tutte le età

Tra le tante iniziative della Giornata mondiale delle api 2022, segnaliamo il progetto Bee Korian nato dalla collaborazione tra Korian – gruppo europeo leader nei servizi di assistenza e cura – Apicolturaurbana.it.

Ne è nata una sinergia con le scuole del territorio che ha stimolato il confronto intergenerazionale con gli ospiti delle RSA sui temi della tutela dell’ambiente e della biodiversità. Sono state installate otto arnie in quattro strutture Korian in Lombardia per tutelare circa 480mila api.

Il primo passo prevede di installare le arnie e permettere alle api di ambientarsi. Il secondo step prevede webinar e laboratori intergenerazionali tra bambini e anziani affiancati dagli esperti di Apicolturaurbana.it.

È stato inoltre lanciato un concorso per i ragazzi delle scuole che dovranno disegnare un’etichetta da apporre sui barattoli di miele a chilometro zero che sarà distribuito tra i ragazzi, gli ospiti e gli operatori delle strutture Korian.

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Il miele di alta montagna

Ricola, azienda svizzera produttrice di caramelle alle erbe, sostiene il progetto di Slow Food a tutela delle api e degli impollinatori, “Presidio dei mieli di alta montagna alpina”.

Il Presidio coinvolge sia i piccoli produttori salvaguardando prodotti e tecniche tradizionali, sia i paesaggi rurali a rischio di estinzione, valorizzando e rilanciando i mieli di alta montagna alpina.

Da dieci anni Ricola sostiene Slow Food e i progetti per la protezione delle api coinvolgendo i consumatori in iniziative insolite.

Quest’anno il progetto di charity Ogni Ricola Vale prevede un sostegno diretto al Presidio tramite l’acquisto di caramelle Ricola. In più, i consumatori più avventurosi e amanti della natura possono partecipare a un originale concorso che mette in palio dieci weekend su una casa sull’albero.

Produrre miele in alta montagna non è semplice e i raccolti sono piuttosto scarsi, ma il prodotto è di grande qualità.

La scelta di Slow Food è un contributo alla cura della montagna: «Come l’allevamento assicura benefici ai prati dove gli animali pascolano durante l’alpeggio, anche produrre miele è un modo per combattere l’abbandono e l’impoverimento delle terre alte e scongiurare l’avanzata incontrollata dei boschi, un fenomeno che (a differenza di quanto possa sembrare) non è positivo ma rischia di generare problemi di gestione del territorio, come frane, smottamenti, incendi».

Gli apicoltori contribuiscono a mantenere la biodiversità dei prati e dei pascoli di alta montagna, da tempo soggetti all’abbandono: «lo spopolamento delle aree montane può essere contrastato: noi lo facciamo incentivando attività produttive sostenibili e amiche dell’ambiente».

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Proteggere le api italiane

Il progetto GENAPIS dell’Istituto di Ricerca Lazzaro Spallanzani, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha l’obiettivo di tutelare le sottospecie di api italiane e i prodotti dell’alveare nazionali e contribuire alla riduzione della perdita della biodiversità edevidenziare il ruolo delle api nelle produzioni agricole e nello sviluppo sostenibile.

Silvia Cenadelli, vicedirettore dell’Istituto Spallanzani, ha spiegato che GENAPIS intende «rendere sempre più applicabili le tecnologie di genetica molecolare nell’ambito apistico, affiancare le attuali tecnologie di Next Generation Sequencing alle tecniche più tradizionali per studiare la variabilità genetica e valorizzare i prodotti dell’alveare nazionali,in particolare miele e pappa reale».

Tra i fattori di criticità, l’importazione incontrollata di ibridi e di sottospecie differenti rispetto all’ape italiana, con ilrischio di accrescere i fenomeni di introgressione genetica e di comprometterne le caratteristiche e le capacità di adattamento.

Per questo è importante sostenere il settore apistico italiano «che oltre alla produzione di miele, polline e pappa reale, ha anche un ruolo essenziale nella conservazione della biodiversità del nostro territorio».

Save the Queen, dalla parte delle api

Niente a che vedere con la novantaseienne regina Elisabetta che ha appena avviato le celebrazioni per il suo giubileo di platino. Il progetto Save the Queen, lanciato da Beeing e Legambiente, si propone di sensibilizzare le persone sulla situazione critica delle api e degli altri impollinatori.

Il mutato calendario delle fioriture, di cui sempre più spesso ci lamentiamo per gli effetti negativi sull’agricoltura, provoca un vero e proprio squilibrio nei comportamenti delle api.

Cosa possiamo fare? Beeing e Legambiente propongono una piccola, semplice azione che testimonia la nostra preoccupazione per la salute delle api: ad esempio, mettere sul balcone piante amiche delle api (calendula, coriandolo, cumino, rosmarino, timo, lavanda, malva), esporre un capo giallo sul balcone o mettere un’ape colorata sulla porta di casa o dell’ufficio.

Beeing e Legambiente quest’anno hanno donato un’arnia al giardino di Ousmane, un’area di verde pubblico di 4 ettari ad Anagni (FR) realizzata dall’associazione SconfinataMente dove si trovano circa 200 alberi tra cui ulivi, alberi da frutto, piante fiorite.

«La nostra missione è legata alle api, alla tutela della biodiversità e al sostegno degli apicoltori (sia urbani che professionisti) con strumenti innovativi quali arnie da osservazione, b-box e sensori per il monitoraggio da remoto.

Siamo fieri delle battaglie di sensibilizzazione che svolgiamo con Legambiente; il 20 maggio è per noi una data fondamentale per portare l’attenzione sulla scomparsa degli insetti impollinatori, di cui le api sono “portabandiera”.

È una perdita silenziosa ma drammatica, il cui impatto sarà ben compreso solo infuturo. Serve agire immediatamente», afferma Roberto Pasi di Beeing.