La mossa di Varsavia rischia di andare contro la sentenza definitiva della Corte europea di Giustizia di aprile 2018, che aveva intimato lo stop al disboscamento del sito UNESCO
Approvate nuove quote per prelevare legname dalla foresta di Bialowieza
(Rinnovabili.it) – La Polonia ha deciso di far tornare in azione le motoseghe nella foresta di Bialowieza. Non è durato nemmeno 3 anni lo stop alla deforestazione nel sito che è riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed è uno dei nuclei più preziosi di biodiversità in Europa. Per gli attivisti ambientali polacchi, la scelta di Varsavia equivale a “uno sputo in faccia”. Andrzej Konieczny, direttore nazionale dell’ente che gestisce le foreste statali, fa sapere invece che il disboscamento aiuterà le comunità locali a soddisfare i propri bisogni di riscaldamento.
La controversia che nasce da questa mossa scavalca immediatamente i confini nazionali e rimbalza dritta in Lussemburgo. Qui ha sede la Corte europea di Giustizia, il tribunale che a luglio 2017 aveva intimato a Varsavia di fermarsi. Era una sentenza provvisoria di condanna dal primo tribunale d’Europa nei confronti dell’esecutivo polacco, che però aveva ignorato l’ordine di fermare immediatamente il taglio di abeti e querce millenari.
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Sono dovuti passare 5 mesi prima che Varsavia cedesse. Nel frattempo la Corte aveva emesso la sentenza definitiva, finalmente recepita dal governo polacco. Ma il disboscamento della foresta di Bialowieza, uscito dalla porta principale, rientra dalla finestra. Il ministero dell’Ambiente polacco ha appena approvato un regolamento che prevede nuove quote per il taglio degli alberi su due dei tre settori in cui è diviso il sito.
In passato la Polonia aveva ignorato le richieste UE, violando peraltro la protezione garantita alla foresta di Bialowieza dalla rete Natura 2000. Varsavia deve ancora stralciare il piano 2012-2021 di gestione del sito, nei cui allegati tecnici prevedeva di fatto la possibilità di triplicare i prelievi di legname in alcune aree.
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La foresta di Bialowieza è uno scrigno di biodiversità e al suo interno ospita la più massiccia popolazione di bisonte europeo, il più grande mammifero del continente oggi sull’orlo della scomparsa. In più, nel sito si trovano alcuni degli alberi più antichi del continente. Nel complesso offre riparo a oltre 20 mila specie animali.