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Brasile: ritirare gli investimenti europei per salvare la foresta amazzonica

Oltre alle questioni ambientali legate al destino della foresta amazzonica, ciò che preoccupa gli investitori è la gestione della pandemia da parte del governo Bolsonaro.

Foresta amazzonica
Credits: ekakika da Pixabay

Sette investitori europei minacciano di ritirare un patrimonio di 5 miliardi di dollari

(Rinnovabili.it) – Sette importanti società di investimento europee hanno dichiarato a Reuters che abbandoneranno il Brasile e le aziende brasiliane come partner commerciali se non ci fossero immediati progressi in merito al disboscamento della foresta amazzonica. La radicale scelta degli investitori, con un patrimonio totale di circa 5 miliardi di dollari investito nel solo stato sudamericano, mostra come il settore privato stia intraprendendo azioni globali per proteggere il principale polmone del pianeta.

Già a settembre, 230 investitori avevano firmato una lettera in cui chiedevano un’azione urgente per combattere gli incendi nella foresta amazzonica. Oggi, però, le sette società europee hanno fatto un passo avanti. Storebrand, AP7, KLP, DNB Asset Management, Robeco, Nordea Asset Management e LGIM hanno deciso di ritirare le loro risorse dai settori della carne bovina, della produzione di cereali e persino dai titoli di Stato, se il Brasile non applicherà regole ambientali più severe e se le aziende non si doteranno di politiche climatiche più stringenti.

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Oltre alle questioni ambientali legate al destino della foresta amazzonica, ciò che preoccupa gli investitori è la gestione della pandemia da parte del governo Bolsonaro. “Il prossimo livello di escalation della pandemia significherà dover vendere i nostri titoli di stato in Brasile, ha detto Thede Ruest, responsabile del dipartimento Mercati emergenti della Nordea Asset Management. “Siamo delusi dalla mancanza di progressi da parte dell’attuale amministrazione, con i tassi di deforestazione che continuano a salire poco prima di un’altra grande stagione di incendi.

Robeco, LGIM e Nordea hanno soprattutto espresso preoccupazione per un recente video, reso pubblico dalla Corte Federale brasiliana, in cui il ministro dell’Ambiente, Ricardo Salles, suggerisce a Bolsonaro che il governo dovrebbe accelerare la deregolamentazione ambientale proprio ora che l’opinione pubblica è distratta dall’attuale pandemia di coronavirus. “Ciò che ha detto è inaccettabile, ha affermato Daniela da Costa-Bulthuis, responsabile per il Brasile della Robeco, “penso che il governo dovrebbe chiedere le dimissioni del ministro dell’ambiente, perché questo ragazzo non ha credibilità.

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