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FAO: dal 1990 spazzata via una copertura forestale estesa quanto la Libia

Il report quinquennale della FAO ha rivelato una perdita di 178 milioni di ettari di foreste in 30 anni, ma anche una diminuzione nei tassi complessivi di deforestazione

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By Rebecca OreOwn work, CC BY-SA 3.0, Link

Pubblicato il report FAO sulla copertura forestale globale “FRA 2020”

(Rinnovabili.it) – Attualmente la Terra ospita più di 4 miliardi di ettari di foreste, pari a 0,52 ha per ogni abitante. Il dato può sembrare alto, ma in realtà lo stiamo progressivamente assottigliando. Basti pensare che in soli trent’anni abbiamo distrutto una copertura forestale grande quanto l’intera Libia (178 mln di ettari, dato netto). A riferirlo è la FAO nel suo nuovo Global Forest Resources Assessment 2020 (FRA 2020).  

Il rapporto mostra come la deforestazione mondiale stia continuando imperterrita, anche se a un ritmo più lento oggi rispetto al passato. Secondo gli autori, se tra il 1990 e il 2000 perdevamo 7,8 milioni di ettari di copertura forestale ogni anno, nei dieci successivi siamo passati a poco più di 5 milioni e, nell’ultimo decennio, a 4,7 milioni l’anno. La FAO ipotizza che le cause di questo rallentamento siano da rintracciare da un lato nella generale riduzione del disboscamento, dall’altro nell’aumento delle azioni di piantumazione ed espansione del patrimonio naturale.
Maria Helena Semedo, Vicedirettore Generale della FAO per il clima e le risorse naturali, ha voluto sottolineare però come sia necessario lavorare di più “per rallentare ancora la deforestazione, riconoscendo nelle foreste “una parte importante della nostra vita, che si riflette nel nostro cibo, nel nostro arredamento e nell’aria più pulita che respiriamo grazie alla loro presenza”. 

Come afferma Semedo, “è estremamente positivo sapere che una quantità sempre maggiore di superficie forestale è soggetta a programmi di gestione a lungo termine”. 

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Attualmente, la copertura forestale globale ammonta a circa 4,06 miliardi di ettari, pari al 32% della superficie totale. Russia, Cina, Brasile, Stati Uniti e Canada rappresentano oltre la metà di questi polmoni verdi. Su scala continentale, l’Africa ha registrato il tasso di perdita netta annua più grande nel decennio 2010-2020 (-3,9 milioni di ettari) seguita dal Sud America (- 2,6 milioni di ettari).

Interessante è anche notare come circa 3,75 miliardi di ettari, il 93% dell’area forestale in tutto il mondo, sia composto da foreste a rigenerazione naturale, mentre solo il 7% sia piantato dall’uomo. Negli ultimi trent’anni però l’area totale delle foreste che si rigenerano naturalmente è diminuita, con un conseguente aumento di quelle piantate dall’uomo. Nonostante alcune buone notizie contenute nel rapporto, i dati, se analizzati, parlano chiaro: le foreste del pianeta non sono ancora al sicuro. 

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