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La maggior parte delle aziende europee non ha obiettivi taglia CO2

Nonostante l’80% delle società ritenga il cambiamento climatico un rischio commerciale, ancora poche realtà includono obiettivi climatici nella strategia d’impresa

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CDP pubblica l’analisi delle informative ambientali di 859 grandi aziende europee

(Rinnovabili.it) – Cresce la coscienza ambientale delle aziende europee ma quando si parla di lotta climatica sono ancora in poche a essersi imposte obiettivi taglia CO2. Nonostante l’80% delle imprese del Vecchio Continente consideri il riscaldamento globale una seria minaccia commerciale, solo il 47% si è dato un target di riduzione delle proprie emissioni di gas serra e meno di un terzo ha impostato l’impegno anche sul lungo termine. A rivelarlo è il rapporto European Report: Higher Ambition, Higher Expectations (pdf in inglese), pubblicato oggi da CDP (Disclosure Insight Action). Il documento analizza le informative ambientali di 859 grandi aziende europee che costituiscono oggi metà della celebre Climate A List, l’elenco delle migliori società a livello mondiale in termini di prestazioni ambientali.

 

L’impegno europeo c’è e si vede ma gli sforzi non sempre rispondono a tutte le necessità e il report sottolinea i punti deboli. Ad oggi, infatti, l’azione aziendale si concentra soprattutto nelle sale dei consigli d’amministrazione. Analizzando le divulgazioni ambientali, il rapporto rileva che il 75% delle società ritiene che i cosiddetti rischi di “transizione”, come la nuova legislazione UE sul clima, influenzeranno significativamente le loro attività. Per gestire questi rischi, ben il 47% delle aziende offre incentivi monetari alla propria C-suite o ai consigli di amministrazione, mentre 1 su 4 vincola i contributi agli obiettivi ambientali.

 

Lo studio rileva inoltre che, entro il 2020, il 72% utilizzerà diversi scenari climatici per elaborare le proprie strategie commerciali. Quasi 9 società europee su 10 intravedono delle opportunità commerciali derivanti dalla lotta ai cambiamenti climatici, tra cui quasi la metà si aspetta una maggiore domanda di prodotti a basse emissioni di carbonio. Parallelamente, le aziende con obiettivi scientificamente approvati per ridurre le proprie emissioni in linea con l’accordo di Parigi sono cresciute del 65% lo scorso anno. Tuttavia, più della metà (53%) ancora non ha un obiettivo per raggiungere la completa decarbonizzazione e tra le aziende con target taglia CO2, solo un terzo ha impostato gli sforzi oltre il 2025.

 

>>leggi anche Aziende e divulgazione climatica, le linee guida UE<<

 

“Il prossimo decennio – ha commentato Steven Tebbe, Managing Director di CDP Europe è di vitale importanza, se vogliamo che il passaggio a un’economia sostenibile abbia successo e le aziende sono al centro di questa transizione. Le imprese presenti nella A-List mostrano che la leadership ambientale ed economica vanno di pari passo, con l’indice STOXX Global Climate Change Leader basato su un elenco che ha sovraperformato lo STOXX Global 1800 del 5,5% annuo dal 2011 al 2019″.