L’ISPRA aggiorna i dati ambientali fornendo il quadro del 2017: un anno fatto di alti e bassi, criticità e progressi
L’ISPRA aggiorna i dati sull’ambiente in Italia
(Rinnovabili.it) – È un percorso di alti e bassi quello dell’ambiente in Italia: un sali e scendi fatto di sensibili progressi e criticità radicate che restituiscono un quadro disomogeneo ma in continuo cambiamento. A fotografare la situazione nazionale è l’ISPRA attraverso due documenti presentati oggi presso la Camera dei Deputati, l’Annuario dei Dati ambientali ISPRA e il Rapporto Ambiente – SNPA. Attraverso l’analisi di una serie di indicatori, il lavoro dell’Istituto ci restituisce il quadro generale dell’ambiente in Italia aggiornando i dati per gli anni 2015-2017.
Tra i temi affrontati nelle relazioni, ci sono agricoltura, pesca, energia, trasporti, turismo, industria, biodiversità, clima e smog ma anche indice pollinico allergenico, qualità delle acque, consumo di suolo, rifiuti, agenti fisici, pericolosità geologiche e agenti chimici. Su alcuni di questi settori, il Belpaese sta ottenendo buoni risultati ma lo fa troppo lentamente. È migliorata ad esempio, nel 2017 la qualità dell’aria: sono diminuiti i principali inquinanti, – merito anche del calo nelle emissioni dei veicoli – ma la situazione generale rimane critica, soprattutto nel Bacino padano. A preoccupare è in particolare il particolato atmosferico (il 40% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero) e il biossido di azoto (il 13% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero).
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È cresciuta invece la produzione dei rifiuti urbani (un più 2% tra il 2015 e il 2016), in linea con la fase di ripresa economica, ma di pari passo è anche aumenta la raccolta differenziata, che si attesta al 52,5% della produzione totale dei rifiuti urbani, e il riciclaggio (il 45% della produzione).
Sul fronte clima, in Italia la caratteristica più rilevante sia nel 2016 che nel 2017 è stata la persistenza di condizioni siccitose con la presenza di precipitazioni di forte intensità. Inoltre, si legge nel rapporto, “l’aumento della temperatura media registrato in Italia negli ultimi 30 anni è stato quasi sempre superiore a quello medio globale sulla terraferma. Nel 2016 il valore dell’anomalia della temperatura media in Italia rispetto al trentennio di riferimento 1961-1990 è stato +1,35°C, e si colloca al sesto posto nella serie dal 1961 ad oggi”.
Focus anche sulle condizioni delle acque: secondo il report, il 43% dei fiumi e il 20% dei laghi raggiungono l’obiettivo di qualità per stato ecologico; il 75% dei fiumi e il 48% dei laghi, invece, raggiungono l’obiettivo di qualità per lo stato chimico.
Non si arresta, invece, il livello di contaminazione da pesticidi. Ad oggi risultano inquinati 370 punti di monitoraggio (23,8% del totale) di acque superficiali, con concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali; nelle acque sotterranee, 276 punti (8,6% del totale) registrano tale superamento. Permangono, tuttavia, sensibili differenze tra le regioni, dovute a un monitoraggio degli inquinanti ancora disomogeneo sul territorio nazionale.