Si è tenuto a Roma il workshop internazionale "Sistemi innovativi per l'irrigazione tra risparmio d'acqua ed energia pulita"
I primi due metodi si basano sull’impiego massiccio di dati da satellite per valutare dallo spazio se le condizioni idriche delle colture indicano o meno la necessità di irrigare. L’approccio emiliano invece è più tradizionalmente basato sul bilancio dell’acqua nel suolo e necessita di dati puntuali su terreno coltura e condizioni meteo (in Emilia queste ultime sono fornite a cadenza oraria da Arpa su una griglia regolare che copre l’intero territorio regionale). Gli aspetti energetici sono stati trattati ampiamente dal rappresentante Enea, che in particolare ha mostrato come in azienda agricola sono in linea di principio accessibili una dozzina di fonti rinnovabili, dalle biomasse, al biogas, vento, sole ecc. e che in Italia dei circa mezzo milione di impianti fotovoltaici allacciati in rete, circa il 15% sono realizzati in aziende agricole, con una punta del 30% in Basilicata. Inea invece ha illustrato il programma di supporto ai consorzi di bonifica, che fanno grande uso di energia per il sollevamento dell’acqua e la successiva immissione in rete di acqua, per l’installazione di apparecchiature per la generazione microidroelettrica, una soluzione molto interessante per ridurre emissioni e costi, rendendo così più sostenibile la gestione idrica in agricoltura.