Dal settore della coibentazione a quello del risanamento ambientale, l’aerogel compie passi da giganti per divenire un materiale “totipotente”
(Rinnovabili.it) – Ripulire le fuoriuscite di petrolio e i contaminanti metallici con tecniche a basso impatto ambientale, sostenibili ed economiche rimane una sfida aperta per le aziende e i governi a livello mondiale. Un aiuto per raggiungere l’obiettivo potrebbe arrivare da un gruppo di ricercatori della University of Wisconsin-Madison, alle prese oggi con lo studio di materiali innovativi. Nel dettaglio, Shaoqin “Sarah” Gong, Qifeng Zheng e Zhiyong Cai hanno recentemente creato un aerogel di cellulosa, ora in attesa di brevetto, in grado di assorbire efficacemente l’olio e diversi prodotti chimici. Gli aerogel, sono solidi leggerissimi e altamente porosi, già utilizzati in una varietà di applicazioni, dagli isolanti fino agli addensanti nelle vernici; a differenza di quelli sperimentati fino ad oggi, il prodotto preparato nel laboratorio di Gong è composto da nanofibrille di cellulosa e un polimero ecologico e ottenuto attraverso un processo di liofilizzazione, senza l’uso di solventi organici.
“Questo materiale possiede una proprietà unica che è una capacità di assorbimento superiore a quella dei solventi organici – fino a quasi 100 volte il suo peso”, ha spiegato la ricercatrice. “inoltre dimostra anche una forte capacità assorbente nei confronti degli ioni metallici”. L’utilizzo è semplice: basta buttare un foglio di aerogel nell’acqua contaminata; una volta completamente saturo d’olio, basterà recuperarlo e “strizzarlo” per far fuoriuscire tutto il fluido. “Anche se la sua capacità di assorbimento si riduce dopo ogni utilizzo, può essere impiegato al massimo dell’efficienza per un paio di cicli”, aggiunge Gong aggiungendo che, nonostante sia solo l’inizio della sperimentazione, l’aerogel di cellulosa dimostra già un’eccellente flessibilità e rapidità d’esecuzione.