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Subsidenza: nel 2040 a rischio inondazione 635 milioni di persone

Realizza la prima mappa globale sul fenomeno globale di sprofondamento del suolo. Può aiutare a individuare nuove aree interessate e a guidare azioni di mitigazione. Secondo lo studio sarebbero coinvolte 1,2 miliardi di persone, il 21% delle principali città del mondo

Subsidenza
Foto di Corinna Behrens da Pixabay

di Tommaso Tetro

Subsidenza in Italia, a rischio Emilia-Romagna, Veneto, Puglia, Toscana, Campania e Calabria

(Rinnovabili.it) – L’abbassamento del suolo, in una parola la subsidenza, è dovuto al prelievo di solidi o fluidi e potrebbe aumentare il rischio inondazioni nel mondo. Tanto che nel 2040 potrebbero essere 635 milioni gli abitanti del Pianeta a vivere in aree a rischio. E’ quello emerge dalla prima analisi globale ad hoc sul rischio subsidenza messa a punto dal Cnr, con i due istituti dedicati a questo; il primo per la protezione idrogeologica (Cnr-Irpi), e il secondo per le Geoscienze e georisorse (Cnr-Igg).

La subsidenza – viene spiegato – è particolarmente impattante nelle zone costiere, dove l’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici è aggravato dall’abbassamento della superficie del suolo. Secondo lo studio le potenziali aree di subsidenza coinvolgono 1,2 miliardi di persone e il 21% delle principali città del mondo; l’86% della popolazione esposta che vive in Asia. In Italia le Regioni più interessate sono Emilia-Romagna, Veneto, Puglia, Toscana, Campania e Calabria.

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“Quasi 200 chilometri della costa adriatica settentrionale sono caratterizzati da una quota inferiore al livello medio del mare o appena sopra di esso – afferma Luigi Tosi, esperto di geoscienze, del Cnr – in queste aree, anche pochi centimetri di subsidenza aumentano la probabilità di inondazione”.

In base allo studio viene stimato anche che l’attuale esposizione economica alla subsidenza potenziale ammonti a 8,17 trilioni di dollari, il 12% del Prodotto interno lordo mondiale. “Una simulazione predittiva al 2040, che prende in considerazione anche gli effetti del cambiamento globale in termini di innalzamento del livello medio del mare – dichiara Mauro Rossi, esperto di modellazione dei rischi idrogeologici, sempre del Cnr – mostra che circa 635 milioni di persone vivranno in aree dove la subsidenza aumenterà il rischio di inondazione”.

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I ricercatori hanno messo in evidenza come la subsidenza, che accompagna lo sfruttamento delle risorse idriche sotterranee, sia un fenomeno globale che può causare impatti ambientali, sociali ed economici. Il lavoro è stato pubblicato su Science ed è stato svolto nell’ambito di una collaborazione di esperti (‘Iniziativa internazionale sulla subsidenza dell’Unesco). Poi, è il ragionamento, è stata prodotta una mappa globale per aumentare la consapevolezza e informare le autorità pubbliche; la metodologia può aiutare a individuare nuove aree interessate e a guidare azioni di mitigazione. E’ per questo – si conclude – che pianificatori territoriali, urbanisti e autorità di gestione dei corpi idrici superficiali potrebbero utilizzare le informazioni di questo studio per prevenire o mitigare l’impatto della subsidenza.