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L’osservatorio UE lancia l’allarme: la siccità in Europa continua ad aggravarsi

Poche piogge, molto caldo: buona parte delle regioni europee continua a bollire mentre altrove si contano i danni dei temporali

siccità in Europa
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I dati sulla siccità in Europa aggiornati ad agosto 2022

(Rinnovabili.it) – Anche agosto si è rivelato un mese drammatico per l’approvvigionamento idrico nel Vecchio Continente. Alte temperature e scarse precipitazioni hanno contrassegnato il mese in corso peggiorando la già grave siccità che aveva colpito molte regioni d’Europa dall’inizio dell’anno. A riferirlo è l’European Drought Observatory (EDO), il servizio di gestione delle emergenze di Copernicus. Nell’ultimo rapporto pubblicato l’Osservatorio fornisce un’accurata valutazione delle condizioni siccitose spegnendo per ora qualsiasi speranza: la siccità in Europa si è ulteriormente ampliata e aggravata dall’inizio di agosto. E le anomalie nell’umidità del suolo sono rimaste marcatamente negative nella maggior parte della regione. Con un rischio in aumento che oggi interessa ben 15 Paesi, Italia compresa. Per la precisione il 17% dell’Europa risulta attualmente nella categoria di allerta rossa. Sei punti percentuali più di luglio.

Gli effetti di questo clima si fanno ampiamente sentire. La grave mancanza di piogge in questi mesi ha influenzato, infatti, la maggior parte dei fiumi europei. A pesare sono ovviamente anche le temperature più calde che hanno aumentano l’evapotraspirazione innescando una maggiore richiesta di acqua, e contribuendo così ad aumentare la gravità della situazione.

L’EDO sottolinea come la riduzione del volume di acqua immagazzinata abbia avuto gravi ripercussioni sul settore energetico sia per la produzione di energia idroelettrica che per i sistemi di raffreddamento di altre centrali elettriche. E ovviamente su quello agricolo. Le colture più colpite risultano essere il grano, il mais, la soia e il girasole.

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È anche vero che da metà di agosto la pioggia è tornata su alcuni territori europei, come l’Italia centrale, ma i grandi temporali associati hanno causato danni e perdite non indifferenti. “E potrebbero aver limitato gli effetti benefici delle precipitazioni”, si legge nel report.

Non solo. “È probabile che nei prossimi mesi fino a novembre 2022 si verifichino condizioni più calde e più secche del solito nella regione euromediterranea occidentale. In alcune aree della penisola iberica, per i prossimi tre mesi sono previste condizioni più asciutte del normale”.