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Siccità al Nord, ormai è a livello “estremo” dal Monviso a Cremona

Il nuovo bollettino dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po aggiornato al 23 marzo prospetta un peggioramento almeno fino a metà aprile. Il deficit idrico dell’ultimo mese è a -92%

Siccità al Nord: in una settimana, -5% di portata del Po
crediti: Paolo Panni, Autorità Distrettuale del Fiume Po

107 giorni senza pioggia significativa

(Rinnovabili.it) – In una sola settimana, la portata del Po è calata di un altro 5%. Tutte le stazioni di rilevamento lungo il corso del fiume sono ormai al di sotto della soglia di emergenza. E le previsioni meteo rendono ancora più cupe le prospettive per l’agricoltura. Continua a peggiorare la siccità al Nord, con una crisi idrica ormai arrivata a livelli storici.

Sono passati 107 giorni dalle ultime piogge significative. Così il deficit idrico nell’intera val padana sta aumentando rapidamente. “Rispetto alla scorsa settimana le quote rilevate hanno portato un ulteriore calo della risorsa idrica disponibile fino al 5% nelle stazioni di Piacenza, oggi a -70% (dal -66% di sette giorni fa) e Cremona a -62% (rispetto al -57% della settimana scorsa); ma sono in discesa anche le quote di Boretto, ora a -61% (da -60%), Borgoforte, a -56% (da -54%) e Pontelagoscuro, a -56% (da -55%)”, scrive in una nota l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po dove fa il punto sulla siccità al Nord con dati aggiornati al 23 marzo.

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Nel corso dell’ultimo mese, il deficit di pioggia è superiore ai 100 millimetri ovunque, pari a un drammatico -92%. Una situazione che è diventata ormai grave ovunque, non solo nel Nord-Ovest, anche se con differenze locali. “L’area ad oggi che ancora mostra il deficit maggiore, quindi con una siccità definita estrema che si sta propagando verso valle, è sicuramente quella Piemontese fino alle province di Piacenza e Cremona, ma il trend si palesa anche a Boretto e Borgoforte, fino a raggiungere il Delta nella stazione di Pontelagoscuro (Fe)”, continua la nota.

I laghi maggiori e gli invasi artificiali sono ugualmente in sofferenza (invasati dal 5 al 30% rispetto alla media) mentre aumenta la penetrazione delle acque salmastre dell’Adriatico verso l’interno. Il cuneo salino è arrivato a 12 km quando siamo ormai all’inizio della stagione irrigua nell’area del Delta. Una situazione complessiva, quella della siccità al Nord, che non dovrebbe migliorare almeno fino a metà aprile, stando alle previsioni meteo: il regime anticiclonico impedisce ancora l’arrivo di piogge significative.

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