Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha assegnato le prime risorse a 21 progetti. Obiettivo: rendere smart entro il 31 dicembre 2024 circa 27.500 chilometri di condotte ad uso potabile
(Rinnovabili.it) – 900 milioni di euro. A tanto ammontano le risorse stanziate dal PNRR in Italia per ridurre le perdite di acqua potabile e digitalizzare le infrastrutture di distribuzione. I primi 607 milioni sono stati assegnati oggi, dal Ministero delle Infrastrutture, a 21 degli oltre 100 progetti pervenuti in risposta al bando di marzo 2022. L’obiettivo dei fondi? Sostenere una gestione ottimale delle risorse idriche nazionali, limitando sprechi ed inefficienze.
“La situazione italiana – si legge nel PNRR – è caratterizzata da una gestione frammentata e inefficiente delle risorse idriche, e da scarsa efficacia e capacità industriale dei soggetti attuatori nel settore idrico soprattutto nel Mezzogiorno”. A ciò si aggiunge il peso del tempo che passa. Attualmente il 35% delle condutture idriche del Belpaese ha un’età compresa tra 31 e 50 anni. “Questo quadro – prosegue il Piano – determina un elevato livello di dispersione delle risorse idriche: nella distribuzione per usi civili, la dispersione media è del 41%”. E la percentuale sale rapidamente al 51% nel Sud Italia.
L’investimento supportato dal PNRR mira ad un obiettivo preciso: ridurre del 15% le perdite d’acqua potabile su circa 27.500 chilometri di reti attraverso interventi di manutenzione straordinaria, rifacimento e sostituzione delle condotte, ma anche tramite la digitalizzazione delle infrastrutture. Come? Con sistemi di controllo avanzati che consentano il monitoraggio non solo dei nodi principali, ma anche dei punti sensibili della rete; e grazie alla misura e l’acquisizione di portate, pressioni di esercizio e parametri di qualità dell’acqua. Entro il 31 marzo 2026 si prevede di estendere tali interventi ad ulteriori 41.700 chilometri di condotte.
“Il potenziamento e il miglioramento della sicurezza nelle infrastrutture idriche, anche alla luce della crisi climatica, sono una priorità per il nostro Paese, per troppo tempo trascurata”, spiega il ministro Enrico Giovannini. “Abbiamo concentrato le risorse su due filoni: la riduzione delle perdite di acqua potabile, indispensabile per assicurare un servizio essenziale per i cittadini, e il miglioramento della sicurezza dell’approvvigionamento idrico, per aumentare la resilienza delle grandi dighe esistenti e la loro funzionalità – ha aggiunto il Ministro – Inoltre, gli investimenti sono stati accompagnati da una riforma, prevista dal Pnrr, del sistema di governance per assicurare la pianificazione degli interventi e da un nuove norme che consentiranno anche la realizzazione tempestiva degli interventi dei concessionari che gestiscono le grandi dighe”.