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Legge Salvamare, l’approvazione non può più attendere

La Legge Salvamare, ferma al Senato dopo l’approvazione in Commissione Ambiente, aspetta di essere calendarizzata e votata in Aula. Un ritardo inaccettabile mentre il mare muore progressivamente: un’emergenza planetaria da affrontare subito

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Foto di Matthew Gollop da Pixabay

(Rinnovabili.it) – Sempre più urgente l’approvazione della cosiddetta Legge Salvamare. Quando parliamo di sostenibilità ci ricordiamo del ruolo del mare per la salute del Pianeta? Il mare produce più del 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe il 30% della CO2 prodotta, ma solo se è in buona salute. Ogni minuto finisce in mare l’equivalente di un camion di rifiuti, assistiamo inerti all’impoverimento degli ecosistemi, la plastica è nel cibo che mangiamo, nell’aria che respiriamo, nell’acqua che beviamo.

Il disegno di legge, per il quale si era impegnato moltissimo l’ex-ministro dell’Ambiente Sergio Costa, è stato approvato a luglio nella Commissione Ambiente del Senato. Si tratta però di una vittoria spuntata: ferma al Senato dopo l’approvazione in Commissione, la Legge Salvamare aspetta di essere calendarizzata e votata in Aula.

Marevivo, Federazione del Mare, Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma, Federpesca, Lega Navale Italiana, LIV e Stazione Zoologica Anton Dohrn hanno preparato un apposito video-messaggio per chiedere l’approvazione immediata della Legge Salvamare.

Con la Legge Salvamare i pescatori possono portare a terra i rifiuti

Perché è così importante approvare la Legge Salvamare? Perché metterebbe fine al grave paradosso che sta uccidendo il mare. I pescatori – che trovano sempre più rifiuti, specie di plastica, e sempre meno pesci – vorrebbero fare la loro parte per “ripulire” il mare, ma di fatto le norme lo impediscono. I rifiuti pescati accidentalmente in mare o generati dall’attività di pesca sono considerati speciali, quindi soggetti a una procedura di raccolta e trattamento onerosa e burocraticamente complessa.

Come se non bastasse, portare a terra la plastica recuperata con le reti configurerebbe il reato di trasporto illecito di rifiuti. Qual è il risultato di questa assurdità? Che ovviamente i pescatori ributtano in mare i rifiuti che pescano. La Legge Salvamare, al contrario, permetterebbe ai pescatori di portare a terra la plastica recuperata e conferirla in apposite strutture di raccolta da installare in prossimità degli ormeggi.

Intercettare i rifiuti alla foce dei fiumi

La Legge Salvamare prevede l’installazione di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare, ma si occupa anche di dissalatori, educazione, campagne di pulizia, inquinamento da microfibre, Posidonia oceanica e tanto altro.

Le acque territoriali italiane rappresentano un quinto del Mar Mediterraneo, scrigno di biodiversità unico. L’Italia ha più di 8mila chilometri di coste, trentadue aree marine protette, nove arcipelaghi, ventisette isole minori abitate, oltre cinquecento tra porti e approdi e 200mila imprese blu che producono il 3% del nostro Pil.

Infine, considerando la particolare posizione geografica dell’Italia rispetto all’Europa, il nostro Paese può svolgere un importante ruolo di cerniera nelle politiche euro-mediterranee.