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La rete idrica si ripara con l’intelligenza artificiale, Hera porta il futuro nel sottosuolo

Per la manutenzione dell’acquedotto ed evitare che si verifichino perdite, intervenendo prima che ci siano rotture. Grazie a una collaborazione con l’università di Bologna e Rezatec, l’azienda sta infatti testando un algoritmo che individua i punti della rete a maggior rischio per pianificare le sostituzioni mirate delle condotte

rete idrica

di Tommaso Tetro 

(Rinnovabili.it) – La rete idrica ora si ripara con l’intelligenza artificiale. Anzi la si previene. Lungo un acquedotto, non tutte le perdite sono uguali. Le migliori, ad esempio, sono quelle che non si verificano. Per scongiurare una perdita, però, c’è solo una cosa da fare: sostituire la condotta prima che questa si rompa.

Per quella che si chiama “manutenzione predittiva” dell’acquedotto Hera porta il futuro nel sottosuolo grazie a una collaborazione con l’università di Bologna e Rezatec, realtà aziendale attiva nel campo data analytics e dell’intelligenza artificiale; sta infatti testando un algoritmo che individua i punti della rete a maggior rischio di rottura, per pianificare di conseguenza le sostituzioni mirate delle condotte. Dopo una fase di test nei comuni di Santarcangelo di Romagna, Riccione e Cattolica, nel corso del 2021 il progetto si estenderà anche nel territorio di Forlì-Cesena, coinvolgendo complessivamente 2.800 chilometri di rete. 

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Il Gruppo Hera è il secondo operatore nazionale del servizio idrico integrato e nel territorio emiliano-romagnolo gestisce 27mila chilometri di acquedotto. L’intelligenza artificiale potrebbe risolvere tanti problemi legati alla manutenzione, basti pensare che la sostituzione di 100 metri d’acquedotto comporta almeno 15 giorni di lavoro. Si tratta – viene spiegato – di un “ulteriore passo in avanti intrapreso”, che si aggiunge “a un articolato programma di ricerca attiva delle perdite”; sul punto Hera integra da tempo metodologie di tipo tradizionale con tecnologie all’avanguardia, come i satelliti e i raggi cosmici.

Sul contenimento delle perdite l’azienda si attesta già tra “le migliori realtà nazionali: mentre gli acquedotti italiani perdono ogni giorno una media di 24 metri cubi di acqua per chilometro di rete, il territorio emiliano-romagnolo servito da Hera evidenzia una realtà capace di limitare le perdite giornaliere a 9,1 metri cubi di acqua per chilometro”. In particolare “negli ultimi tre anni le sole attività di ricerca attiva hanno permesso di individuare 2.700 perdite occulte” che una volta riparate hanno permesso di recuperare “circa 7 milioni di metri cubi di risorsa idrica. Ancora più significativi alla luce dei cambiamenti climatici, questi risultati sono resi possibili “dagli oltre 100 milioni che il Gruppo investe ogni anno nel comparto idrico, dei quali ben 30 milioni sono destinati al rinnovo delle condotte”.

L’algoritmo di intelligenza artificiale ha l’obiettivo di individuare i punti dove è più probabile che la rete si rompa, per prevenire le rotture attraverso una manutenzione programmata. Inoltre grazie a un’analisi con l’università di Bologna sui fattori che aumentano il rischio di rottura, è stato possibile aggiornare le Linee guida che orientano la scelta del materiale per i rinnovi delle condotte. L’obiettivo è individuare la soluzione specifica tenendo in considerazione il contesto, il tipo di terreno e la temperatura ambientale per minimizzare il rischio di rottura.

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L’algoritmo ‘a pesi dinamici’ elaborato da Rezatec, ha studiato i fattori che possono determinare la rottura di una condotta, da quelli endogeni (età, materiale e diametro della condotta) a quelli esogeni (temperatura, tipo di suolo, livello di profondità della falda, radici presenti nel terreno e cedimenti); poi elaborando queste informazioni, insieme con i dati sulle perdite effettive di anni precedenti, ha provato a ‘indovinare’ dove si erano verificate le perdite nel 2018, già registrate da Hera. I risultati hanno convinto l’azienda a proseguire la sperimentazione.

Il progetto – viene osservato – arricchisce l’approccio integrato con cui Hera sta affrontando “la sfida del contenimento delle perdite idriche, combinando la ricerca attiva – che ha uno dei suoi punti di forza principali nella distrettualizzazione delle reti – e una gestione adattiva della pressione dell’acqua erogata che risponda in maniera sensibile e performante alle variazioni della domanda idrica e la manutenzione predittiva della rete acquedottistica”. Infine un’efficienza maggiore è attesa anche sul fronte della telelettura dei contatori, funzionale non soltanto per la fatturazione ma anche per un controllo puntuale e in tempo reale dei consumi massimi e minimi delle utenze, indispensabile per regolare in modo intelligente la pressione dell’acqua.