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La guida ai luoghi della desertificazione in Italia

Una guida turistica ai luoghi della desertificazione in Italia nell’ambito di “Acqua nelle nostre mani”. “Guida Turistica ai Deserti d’Italia” è la nuova iniziativa di Finish con Gabriele Galimberti, vincitore del World Press Photo 2021. In arrivo anche una mostra fotografica.

desertificazione in Italia
Trebbia. Credits: Progetto “Acqua nelle nostre mani”. Foto di Gabriele Galimberti

(Rinnovabili.it) – Dal progetto di Finish “Acqua nelle nostre mani” e dallo sguardo di Gabriele Galimberti, fotografo vincitore del World Press Photo 2021, arriva una guida turistica sugli effetti della desertificazione in Italia. L’iniziativa provocatoria vuole denunciare lo stato della siccità nel nostro Paese e i luoghi toccati dal cambiamenti climatico. Sicilia, Abruzzo, Marche, Toscana, Lombardia, Umbria, Emilia-Romagna e Molise le aree più a rischio, il progetto si concentra in particolare anche sullo stato di fiumi e laghi. Nei prossimi mesi sarà allestita anche una mostra delle immagini realizzate. 

Risparmiare acqua, bloccare la desertificazione in Italia

Il progetto”Acqua nelle nostre mani” di Finish nasce come stimolo alla cittadinanza a un utilizzo moderato delle risorse idriche, denunciando lo spettro della siccità attraverso il lavoro fotografico di Gabriele Galimberti e la sua collaboratrice, Camilla Miliani, che negli scorsi mesi hanno percorso lo stivale documentando le sue “mete turistiche” anomale, quelle cioè che si stanno via via desertificando a causa dei cambiamenti climatici e dell’assenza di interventi incidenti. 

Foto, interviste e descrizioni della “Guida Turistica ai Deserti d’Italia” sono stati raccolti la scorsa estate e ora sono a disposizione in formato cartaceo e digitale, per fornire consigli turistici e invitare cittadini e cittadine a visitare le aree interessate, verificandone le condizioni. 

Ci sono i fiumi, o meglio c’erano: adesso sono sentieri da trekking; i laghi, di cui non resta poco più che distese aride, paesaggi secchi, dove il rigoglio degli ecosistemi è solo un ricordo: la desertificazione sta avanzando e in Italia interessa larga parte del territorio nazionale: il 70% della Sicilia, il 57% della Puglia, il 58% del Molise, il 55% della Basilicata sono a forte rischio. 

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La desertificazione in Italia sta avanzando

Il nostro Paese è fortemente vulnerabile al rischio di desertificazione: il fenomeno, conseguenza dei cambiamenti climatici, sta già interessando più del 20% della superficie nazionale. Le condizioni climatiche avverse e gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti stanno peggiorando rapidamente la situazione, in un’escalation che non fa distinzioni tra nord e sud. 

Il cambio di stagione e le nuove piogge non sembrano intaccare in  maniera significativa il declino generale delle condizioni: negli ultimi anni il costante aumento delle temperature, la carenza di precipitazioni e l’alterazione dei suoli, non più in grado di assorbire l’acqua piovana, hanno reso la desertificazione un fatto concreto, che possiamo toccare con mano. 

“Acqua nelle nostre mani”

Il progetto nasce dalla volontà di Finish di tutelare le risorse idriche con una serie di interventi a favore dell’agricoltura, come il sostegno alla piantumazione e la coltivazione di olivi in Puglia, che rischia la siccità nel 57% del proprio territorio. 

Gli olivi piante essenziali per l’equilibrio ecosistemico del nostro Paese. L’iniziativa ha previsto la piantumazione diretta di più di 500 alberi resistenti alla Xylella in terreni abbandonati per la desertificazione e interventi di monitoraggio idrico della coltivazioni in 500 ettari a Brindisi, grazie ai quali potranno essere risparmiati più di 150 milioni di litri di acqua.

Gli interventi previsti si avvarranno delle innovazioni tecnologiche della startup siciliana SmartIsland, che nel 2021 è stata selezionata nella Call for Startup dedicata grazie a “Daiki”, un meccanismo in grado di rilevare dalla piantumazione i dati climatici e idrici e monitorare di quanta acqua le piante abbiano bisogno.

L’azienda invita però la cittadinanza ad assumere comportamenti virtuosi nel quotidiano, utilizzando gli elettrodomestici solo a pieno carico, riutilizzando l’acqua, irrigando campi e giardini di sera. Evitare di sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie, ad esempio, consente un risparmio di 38 litri d’acqua a lavaggio. Si tratta di una buona pratica che si sta via via diffondendo: nel 2022 c’è stato un aumento del 3% rispetto al 2021 e del 7% rispetto al 2020: guardando ai 17 milioni di cittadini in possesso di una lavastoviglie si calcola che ha riguardato più di 1.300.000 milioni di famiglie in due anni, comportando un risparmio medio di 11,3 miliardi di litri d’acqua: 2.100 piscine olimpiche.