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Acqua, da gestione efficiente 370mln di risparmi

Prima edizione del Water Management Report.  Vittorio Chiesa: “In Italia la dispersione sulla rete di distribuzione supera in media il 40%.

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Verso una gestione sostenibile dell’acqua nel settore civile e industriale

(Rinnovabili.it) – La siccità che ha colpito l’Italia nel 2017 ha acceso i riflettori su uno di quei problemi per troppo tempo nascosti sotto il tappeto: la cattiva gestione delle risorse idriche. Tra sprechi e reti colabrodo, l’acqua italiana vive sotto una perenne spada di Damocle. Quello che è emerso dalla crisi idrica dello scorso anno è soprattutto la mancanza di una strategia nazionale di gestione dell’acqua che faccia dell’efficienza e della sostenibilità la chiave di volta. Un tema che è divenuto il focus della prima edizione del Water Management Report dell’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, presentato oggi nel capoluogo lombardo.

 

Al centro dello studio due elementi, i consumi civili e quelli industriali, in particolare nei settori della chimica, della siderurgia, della lavorazione di minerali non metalliferi, della produzione della carta e del tessile. Se si esclude l’agricoltura (oggetto di un secondo approfondimento da parte dell’Energy&Strategy Group) i due comparti in questione hanno il maggior volume di acqua dolce prelevato dall’ambiente. Per la precisione il settore civile ne utilizza il 26,7%, approvvigionandosi quasi esclusivamente da una rete idrica che perde in media il 40 per cento delle risorse. L’industria, che si affida soprattutto a sistemi di prelievo dedicati, è solo di poco più “parca”, consumandone il 22,85% del totale.

 

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Due comparti, dunque, in cui la gestione efficiente delle risorse idriche permetterebbe non solo di mettere al riparo l’Italia da una nuova crisi, ma che di tradursi in un diretto benefico economico. Gli esperti hanno calcolato che implementando una serie di misure d’efficientamento si otterrebbero meno spese per la rete idrica civile, dove si potrebbe risparmiare fino a 2,7 miliardi di metri cubi d’acqua l’anno e circa 370 milioni di euro. Allo stesso modo potrebbe aumentare la profittabilità per l’industria, migliorandone anche l’immagine.

 

Migliorare l’efficienza della rete idrica italiana promette importanti vantaggi  ma occorre migliorare il coinvolgimento e la collaborazione tra gli stakeholder”, spiega Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy&Strategy Group. “Nel caso della rete civile, per esempio, l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), i soggetti gestori degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), i manutentori della rete idrica civile, i grossisti e i fornitori di tecnologie devono camminare insieme verso l’obiettivo di ridurre le perdite lungo tutta la rete sfruttando le opportunità connesse al nuovo sistema tariffario e utilizzando al meglio tutte le tecnologie”.

 

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Questa prima edizione del Water Management Report offre un’analisi della normativa di settore e delle opportunità offerte da una serie di tecnologie di risparmio idrico, aprendo le porte ad approfondimenti successivi: verrà monitorato lo stato di avanzamento degli interventi descritti per la rete idrica al fine di verificare gli effettivi passi in avanti e allargare l’analisi alle due attività del ciclo idrico integrato, fognatura e depurazione, che non sono state approfondite; per i settori industriali, saranno presi in esame, invece, i macro-settori complessivi, in maniera da valutare più a 360° il potenziale di efficientamento idrico-energetico.