Rinnovabili • UE-Mercosur Rinnovabili • UE-Mercosur

L’accordo UE-Mercosur non tutela consumatori e ambiente

Greenpeace Olanda rilascia 171 pagine di testi segreti dell'accordo UE-Mercosur. Bruxelles apre a carne e soia senza controlli per vendere più automobili in America Latina

L'accordo UE-Mercosur mette a rischio i consumatori e l'ambiente 3

 

Auto per carne e soia da deforestazione: ecco l’accordo UE-Mercosur

 

(Rinnovabili.it) – Una nuova minaccia incombe sui consumatori europei e sull’ambiente. Lo afferma Greenpeace Olanda, che ha appena ottenuto e rilasciato 171 pagine dell’accordo commerciale UE-Mercosur, negoziato a porte chiuse dalle delegazioni di tecnici di Commissione Europea e mercato comune sudamericano, composto da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay.

La Commissione Europea, che conduce i negoziati per conto degli stati membri, secondo l’associazione ambientalista sta mettendo in pericolo le norme europee sulla protezione dei consumatori e incoraggiando la deforestazione dell’Amazzonia. Bruxelles sta infatti per accettare un aumento delle importazioni di carne bovina proveniente soprattutto dal Brasile, in cambio di una maggiore apertura del Mercosur nel settore automobilistico.

L'accordo UE-Mercosur mette a rischio i consumatori e l'ambiente 5In pratica, Volkswagen in cambio di carcasse, e per facilitare l’export dei colossi europei dell’auto, si allenterebbero i controlli sulla carne aumentando le quote di importazione. Nel dettaglio, i negoziatori dell’UE hanno offerto ai paesi del Mercosur un aumento di 78 mila tonnellate nelle importazioni di carne bovina, che secondo gli osservatori potrebbe aumentare fino a 100-130 mila tonnellate. I paesi del Mercosur ne esportano attualmente circa 200 mila tonnellate nell’Unione Europea, e con l’accordo di libero scambio concluso dal 2018 potrebbero beneficiare di un +50%. Anche i mangimi potrebbero godere dell’abbattimento di regole e dazi: la soia rappresenta oggi il 22% del valore delle esportazioni dell’area Mercosur, da cui l’Europa ricava il 94% della farina di soia importata.

 

>> Leggi anche: L’accordo UE-Giappone favorisce la deforestazione illegale <<

 

«Ma gli impatti della produzione di soia e dell’allevamento di animali nella foresta amazzonica sono ben noti – dichiara Greenpeace – La regione amazzonica del Brasile ha perso 37 mila kmq di copertura forestale nel 2016, quasi tre volte di più rispetto al 2015. Tra il 2013 e il 2015, circa 19 mila kmq di foresta sono stati distrutti nella regione tropicale savana di Cerrado in Brasile. Il piano di sviluppo intensivo del bestiame in Argentina per il nord del paese prevede un aumento della produzione di circa 10 milioni di bovini, principalmente per l’esportazione verso l’Europa e la Cina. Questa espansione minaccia 10 milioni di ettari di foreste protette nella regione del Gran Chaco».

 

L'accordo UE-Mercosur mette a rischio i consumatori e l'ambiente 2

 

I documenti UE-Mercosur pubblicati da Greenpeace sono datati luglio 2017. Se verrà concluso, l’accordo potrebbe essere il più importante mai siglato finora, con un volume di scambi simile a quello del JEFTA, il trattato UE-Giappone anch’esso in dirittura d’arrivo. Secondo la Commissione Europea, l’UE e gli stati del Mercosur hanno scambiato beni per oltre 80 miliardi di euro nel 2016. L’importanza economica dell’accordo è dunque superiore a quella del CETA, trattato Canada-Unione Europea in attesa delle ratifiche nazionali.

 

>> Leggi anche: Meno regole su pesticidi, OGM, clonazione. Arriva il CETA <<

 

Il Brasile è stato scosso pochi mesi fa da uno scandalo di carne avariata tutt’altro che concluso. «Invece di migliorare il sistema di verifiche – denuncia Greenpeace – la Commissione Europea sta proponendo un rapido controllo intergovernativo. Bruxelles non ha imparato nulla dal fiasco del TTIP, gli accordi commerciali devono essere negoziati in modo trasparente e devono proteggere i consumatori, non le imprese».

Molti standard di protezione dei consumatori sono più bassi nei paesi sudamericani che nell’UE. Le regole per l’uso di antibiotici sono più stringenti nel vecchio continente, mentre gli ormoni della crescita come la ractopamina sono vietati. Ma gli allevatori argentini e brasiliani possono utilizzarli.