Le aree verdi degradate e gli spazi inutilizzati della città saranno convertiti in piccoli orti sostenibili e in moduli di coltivazione collettiva
Realtà del terzo settore, associazioni di cittadini ed enti e aziende (pubbliche/private) che operano nell’ambito della responsabilità sociale di impresa potranno presentare la propria proposta e partecipare così a questo esperimento di orto social a patto che vengano rispettate alcune regole di gestione: non sarà ammesso l’uso di pesticidi, diserbanti, sementi Ogm, sarà obbligatoria una gestione razionale dell’acqua e verrà vietata ogni attività di lucro, commerciale o promozionale (salvo, in questi ultimi due casi, autorizzazione del Consiglio di Zona) così come l’uso di manodopera retribuita. “Coltivami si pone l’obiettivo di riportare l’agricoltura in città e di farla conoscere ai tanti che non hanno contatti con il mondo agricolo. È una grande occasione per chi ama gli orti e vuole dare un contributo all’ampliamento degli spazi verdi vivibili”, dichiara l’assessore all’Area metropolitana, Decentramento e Municipalità, Servizi Civici Daniela Benelli.