(Rinnovabili.it) – Le zoonosi sono malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo. Solo per nominare un paio delle più note, tra le zoonosi rientrano anche salmonella e toxoplasma.
I pericoli della scarsa igiene
Contrariamente a quanto si crede, gli animali sono direttamente fonte di infezione solo in casi rari: la trasmissione, infatti, avviene soprattutto dal contatto con acqua e cibo contaminati. Come dire che la vera colpa è da attribuire alle condizioni di scarsa igiene. Le persone più vulnerabili alle zoonosi sono quelle con un sistema immunitario compromesso da malattie o quelle che si trovano in condizioni particolari, come le donne in gravidanza. Su queste malattie la collaborazione e il coordinamento tra medici e veterinari sarebbero preziosi a livello di prevenzione ma anche nel momento di diffusione della malattia.
Coordinamento tra medici e veterinari
Avendo però le due categorie una diversa percezione della gravità delle infezioni, l’Unione Europea finanzia l’associazione Med-Vet-Net per integrare e coordinare le esperienze di medici e veterinari che si occupano di prevenire e controllare le zoonosi, effettuare ricerche epidemiologiche e studi microbiologici e garantire una corretta gestione del rischio.
Come regola generale, per abbassare la soglia di rischio di contagio bisogna mantenere puliti e vaccinati gli animali domestici. Quelli selvatici, invece, non dovrebbero vivere a contatto negli ambienti domestici.
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Indagine sui casi registrati in Europa
Il Rapporto The European Union One Health 2021 Zoonoses contiene i risultati delle attività di monitoraggio e sorveglianza delle zoonosi svolte nel 2021 in 27 Stati membri, nel Regno Unito (Irlanda del Nord) e in nove Stati diversi dagli Stati membri dopo la pandemia di Covid-19.
Nel Rapporto figurano anche i casi complessivi di malattie zoonotiche segnalati, che non sono necessariamente collegati a focolai.
Da tale Rapporto emerge che nel 2021 c’è stato un aumento delle segnalazioni di malattie zoonotiche e di focolai infettivi di origine alimentare, che sono rimasti comunque al di sotto rispetto agli precedenti alla pandemia.
Al primo posto la Salmonella
Il decremento generale dei casi di zoonosi e di focolai segnalati rispetto agli anni precedenti la pandemia è probabilmente collegato alle misure di controllo del Covid-19, ancora in vigore nel 2021.
La causa più frequente dei focolai di origine alimentare è stata Salmonella, che ha rappresentato il 19,3% (773) del totale dei focolai. Le fonti più comuni di focolai di salmonellosi sono state uova, ovoprodotti e “alimenti misti”, ossia pasti composti da vari ingredienti.
L’alto numero di focolai causati da Listeria monocytogenes (23) è probabilmente riconducibile a un maggiore ricorso alla tipizzazione molecolare dei microrganismi, che permette di individuare i ceppi responsabili di focolai infettivi di origine alimentare e le eventuali minacce.
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