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Vespa samurai contro cimice asiatica, chi vincerà?

In Emilia Romagna la sperimentazione di lotta biologica alla cimice asiatica – che distrugge gli impianti ortofrutticoli – con l’immissione della vespa samurai antagonista sta dando buoni risultati

Vespa samurai contro cimice asiatica, chi vincerà
Credits: Vespa samurai – Foto di Oregon State UniversityCC BY-SA 2.0
Cimice asiatica – Foto di Yerpo – Opera propria, CC BY-SA 3.0

(Rinnovabili.it) – La cimice asiatica è un insetto parassita che ha causato enormi danni agli impianti ortofrutticoli dell’Emilia Romagna, e non solo. Nel 2020 in questa regione si è scelto di provare a sconfiggerla con la lotta integrata liberando circa 66mila esemplari di vespa samurai (innocua per l’uomo): una strategia che sembra si stia dimostrando vincente e quindi c’è tutta l’intenzione di proseguirla. 

ll Il Servizio fitosanitario regionale ha iniziato le verifiche sul campo per controllare l’efficacia della sperimentazione nelle aree dove sono stati liberati gli esemplari di Trissolcus japonica, la vespa samurai (un nome che sembra già una garanzia…) che è antagonista naturale della cimice asiatica. I primi risultati di questo programma di lotta regionale biologica sono stati incoraggianti, tanto che la Regione Emilia Romagna sta iniziando a risarcire gli imprenditori agricoli versando i primi 40 milioni di euro di indennizzi.

Il progetto è iniziato nel giugno scorso immettendo in un’azienda di Campogalliano, in provincia di Modena, i primi 110 esemplari di vespa samurai (100 femmine e 10 maschi). Con questa operazione sono stati liberati nell’ambiente circa 66mila insetti utili tramite “lanci” effettuati nei cosiddetti corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti) dove la cimice asiatica depone le sue uova. È a questo punto che interviene la vespa samurai che ne parassitizza le uova rendendole innocue: l’indice di parassitizzazione è circa del 5,6% (ovvero la vespa si è insediata in circa 5 uova su 100).

Il successo del progetto regionale di lotta biologica alla cimice asiatica è frutto di un lavoro di squadra. È stata costituita una task force di cui fanno parte il Servizio fitosanitario regionale e il Consorzio fitosanitario di Modena che, insieme al Crea-DC (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) hanno coordinato l’azione di messa in campo della vespa samurai. Un ruolo di rilievo è stato svolto anche dalle Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia e dai tecnici delle principali organizzazioni ortofrutticole dell’Emilia Romagna.

L’allevamento/produzione della vespa samurai è stata llll tl.ltltd e  illll.llll. onl i.ellll tl.ltl affidata ai centri specializzati delle Università di Bologna, di Modena e Reggio, nonché ai laboratori privati del Centro agricoltura e ambientedi Crevalcore (BO) e della società Agri 2000 di Castel Maggiore (BO). Attualmente, nelle celle frigorifere del Servizio Fitosanitario circa 70 mila esemplari di cimice sono in attesa di essere utilizzate nei laboratori regionali per la moltiplicazione della vespao. I monitoraggi hanno rilevato inoltre una parassitizzazione delle uova di cimice anche da parte di altri nemici naturali presenti nell’ambiente, portando il successo della sperimentazione al 35% circa.

Effetti collaterali dell’introduzione nell’ambiente di una specie esotica? Sembra non ce ne siano. Le analisi svolte daill tecnici hanno trovato esemplari di vespa  esclusivamente nelle uova di cimice asiatica:  segno che la vespa samurai riconosce perfettamente il suo nemico e sa come combatterlo.