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Verso il 2030: come cambieranno i sistemi alimentari?

Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay

Alimentazione e ambiente

I sistemi alimentari incidono sulla vita, sul benessere e sulla salute delle persone e del Pianeta. Per questo hanno un ruolo determinante per affrontare le sfide globali a cui siamo chiamati. Una delle più incombenti riguarda proprio i sistemi alimentari, che dovranno garantire cibo a una popolazione che nel 2050 si avvicinerà ai dieci miliardi di persone e nello stesso tempo dovranno contenere l’impatto ambientale della produzione alimentare. Il primo Food Systems Summit delle Nazioni Unite, che si è svolto nel 2021, ha dimostrato l’interconnessione esistente tra i sistemi alimentari, il cambiamento climatico e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

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È urgente trasformare i sistemi alimentari

Trasformare i sistemi alimentari è sempre più urgente, ma ancora mancano dei sistemi efficaci di valutazione in grado di orientare le politiche e valutarne i progressi. Dal Food Systems Summit è nata la Food Systems Countdown Initiative – fondata su una collaborazione interdisciplinare – per monitorare la trasformazione dei sistemi alimentari globali da qui al 2030.

Gli indicatori e le analisi annuali sono utili anche per indirizzare le politiche governative ed economiche verso obiettivi sostenibili e resilienti. Un gruppo di ricerca internazionale ha pubblicato nella rivista “Nature Food” lo studio The state of food systems worldwide in the countdown to 2030.

Gli indicatori riguardano cinque aree tematiche: diete, nutrizione e salute; ambiente, produzione e risorse naturali; mezzi di sussistenza, povertà ed equità; governance; resilienza. Ogni area tematica è suddivisa in tre o cinque punti chiave. I dati derivati dagli indicatori forniscono una panoramica dei sistemi alimentari mondiali accompagnata da una valutazione di base. Ogni paese può ottenere risultati positivi in alcuni settori; alcuni indicatori sono indipendenti dal reddito nazionale ed evidenziano l’ambizione di raggiungere sistemi alimentari sani, equi e sostenibili.

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Linee guida per una trasformazione sostenibile

La Food Systems Countdown Initiative continuerà a monitorare la situazione fino al 2030 permettendo ai responsabili politici come agli attori pubblici e privati di monitorare i sistemi alimentari di tutto il mondo. L’obiettivo è di fornire delle linee guida da seguire per raggiungere gli obiettivi di trasformazione sostenibile. L’indicatore “diete, alimentazione e salute” parte dal presupposto che la salute sia un obiettivo fondamentale dell’alimentazione. Per raggiungere questo obiettivo ci deve essere l’accesso a cibo sufficiente, sicuro e nutriente come pure all’acqua pulita.

L’accesso al cibo, tuttavia, è determinato anche dal costo di una dieta sana, ovvero dalla possibilità di acquistare gli alimenti meno costosi disponibili a livello locale per soddisfare i requisiti delle linee guida dietetiche. Lo studio evidenzia l’ambivalenza sistemi alimentari: se da un lato contribuiscono al degrado ambientale, dall’altro possono proteggere e ripristinare le condizioni dell’ambiente se gestiti in modo appropriato.

Nonostante alcuni dati siano migliorati, le emissioni totali dell’agroalimentare sono in aumento e rimangono elevate. Solo l’88% dei terreni agricoli ha il minimo del 10% di integrità funzionale necessaria per sostenere la produzione alimentare, il che significa che oltre un decimo dei terreni agricoli del mondo manca di servizi ecosistemici fondamentali come l’impollinazione delle colture, la regolamentazione dei parassiti e la protezione del suolo. Altre ricerche suggeriscono che la soglia del 10% potrebbe essere insufficiente.

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Forti disuglianze

Lo studio sottolinea anche la mancanza di indici specifici di governance dei sistemi alimentari, anche se una visione strategica sarebbe di grande importanza considerato il loro impatto sulla salute delle persone e dell’ambiente. I dati disponibili danno una visione parziale, ma emerge comunque il fatto che nel mondo rurale permangono forti disuguaglianze e un ampio divario di genere (nettissima nell’accesso alla terra e nelle proprietà terriere), come pure la mancanza di un’adeguata copertura dei programmi di protezione sociale.

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