Il progetto internazionale Menawara riunisce cinque Paesi del Bacino del Mediterraneo che lottano contro la siccità dovuta al cambiamento climatico. Si sta sperimentando con successo il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura
Combattere la siccità in agricoltura riusando le acque reflue. Questo è l’obiettivo del progetto internazionale Menawara (acronimo di Non-conventional water re-use in agriculture in Mediterranean countries, ovvero Riutilizzo di acque non convenzionali in agricoltura nei Paesi mediterranei) che riunisce cinque Paesi del Bacino del Mediterraneo: Italia, Spagna, Palestina, Giordania e Tunisia.
Menawara è coordinato dal Nucleo di Ricerca sulla Desertificazione (NRD) dell’Università di Sassari. Gli obiettivi di Menawara sono protezione dell’ambiente, adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei cambiamenti climatici con priorità all’efficienza idrica.
Il bilancio complessivo del progetto è di 2,9 milioni di euro (quasi interamente fondi europei dal programma di cooperazione transfrontaliero ENI CBC MED 2014-2020).
Cresce la pressione sui sistemi idrici
I cinque Paesi partner, nell’ambito del progetto Menawara, stanno portando avanti sperimentazioni sul riuso delle acque reflue depurate in agricoltura per combattere la siccità, che costituisce un serio problema per le coltivazioni.
Menawara si adopera anche per stabilizzare i Paesi del Mediterraneo dal punto di vista ambientale, economico e sociale, creando i presupposti per uno sviluppo sostenibile della Regione. Il progetto, inoltre, dedica grande attenzione al ruolo delle donne.
La pressione sui sistemi idrici continua a crescere. Negli ultimi decenni il divario tra domanda e offerta è aumentato, danneggiando la qualità delle fonti idriche sia superficiali che sotterranee della Regione Mediterranea.
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Infrastrutture carenti
La situazione, tuttavia, è critica non solo perché cresce la domanda di acqua dolce, ma anche perché le infrastrutture sono poche, in crisi di manutenzione e gestione (esemplare in negativo è purtroppo il caso dell’Italia, dove le reti di distribuzione obsolete che perdono in media la metà del portato).
La grande sfida di Menawara è fornire nuove risorse idriche riciclando il drenaggio e le acque reflue, sfruttando le perdite, razionalizzando le pratiche di utilizzo dell’acqua e stabilendo modelli di governance operativa in linea con i piani nazionali e internazionali.
Risultati attesi e progetti realizzati
Quali risultati si attendono da Menawara? Prima di tutto aumento delle aree per uso agricolo e dei posti di lavoro, diminuzione della salinità delle acque sotterranee e dell’uso di fertilizzanti, riduzione dello stress sulle fonti di acqua dolce, miglioramento della qualità delle acque reflue trattate.
Saranno creati 6 impianti di trattamento delle acque reflue dotati di nuovi sistemi di pre e post-trattamento a basso costo per migliorare la qualità delle acque reflue trattate per scopi agricoli e 46,5 ettari di terreno saranno irrigati con acque reflue trattate attraverso sistemi moderni ed efficienti.
È prevista la formazione per manager, tecnici delle istituzioni locali, ricercatori e agricoltori e l’avvio di una piattaforma web interattiva per accedere alle informazioni sulle buone pratiche, sulla legislazione e sulla gestione non convenzionale delle acque.
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Tra i progetti realizzati:
- Sardegna (ad Arborea) – Un impianto forestale di infiltrazione contribuisce a ridurre e mitigare l’inquinamento da nitrati. L’obiettivo è individuare una soluzione replicabile su vasta scala contro la diffusione di nitrati nelle falde acquifere.
- Andalusia – Gli agricoltori hanno irrigato gli oliveti in una delle regioni più pressate dalla siccità.
- Giordania – Le colture foraggere vengono irrigate con l’acqua depurata dagli impianti di trattamento delle acque reflue.
- Palestina – Dopo aver rimesso in funzione un impianto di depurazione delle acque reflue, gli agricoltori hanno potuto irrigare le coltivazioni.
- Tunisia – Si stanno realizzando gli impianti per trattare l’acqua dei depuratori per poi usarla nell’irrigazione.