Innovazione in agricoltura? Underdrip, l’innovativo sistema di sub-irrigazione di precisione, dopo anni di sperimentazione offre possibilità interessanti di risparmio idrico, di fertilizzanti, diserbanti e fitosanitari
(Rinnovabili.it) – Underdrip è un sistema innovativo di sub-irrigazione di precisione, sviluppato e testato in collaborazione con il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica (sedi di Cremona e Piacenza) e promosso da MartinoRossi SpA.
Il sistema agroalimentare è sotto pressione. Le conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina sono un’aggravante nell’immediato.
Smart farming per produrre di più con meno
Lo sguardo al lungo periodo impone di rendere i terreni più produttivi e le coltivazioni più sostenibili per sfamare una popolazione in costante crescita senza avere un impatto devastante per un Pianeta già fortemente stressato dalle azioni umane.
Pertanto, la tutela della biodiversità e il contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici sono diventati impegni inderogabili.
Parlare di smart farming è parlare di innovazione in agricoltura: sinonimo di efficienza, aumento della produttività, risparmio idrico nonché di trattamenti fitosanitari e di concimi.
Minori trattamenti comportano anche una minore spesa per i carburanti, che sono diventati una voce ormai quasi insostenibile per gran parte degli agricoltori.
Underdrip ha messo a punto un sistema interrato ad alta efficienza grazie al quale è possibile ridurre il consumo idrico fino al 60%; per quanto riguarda fertilizzanti, diserbanti e fitosanitari il risparmio si aggira intorno al 25%.
Il 5 giugno si festeggerà la Giornata Mondiale dell’Ambiente: quale migliore modo di celebrarla se non aggiungendo sostenibilità all’agricoltura? In un anno di scarse precipitazioni invernali e primaverili il risparmio idrico è in cima all’agenda dei produttori agricoli.
I vantaggi di Underdrip
Gli obiettivi di Underdrip sono l’efficienza irrigua, la produttività delle colture e il minimo impatto ambientale delle attività agricole.
Il sistema Underdrip prevede l’interramento delle manichette su file parallele a una profondità variabile tra i 35 e i 50 cm a seconda delle tessiture del terreno, con memorizzazione GPS della posizione dell’impianto.
Acqua e fertilizzanti vengono rilasciati a bassa pressione in corrispondenza delle radici delle colture e si distribuiscono gradualmente, sfruttando la microporosità del suolo.
La tecnologia di sub-irrigazione profonda Underdrip riduce i consumi idrici perché azzera le perdite per evaporazione e gli sprechi dei sistemi tradizionali.
Le radici crescono in profondità
La distribuzione dell’acqua in prossimità degli apparati radicali li stimola a crescere in profondità, migliorando l’assorbimento dell’acqua e degli elementi nutritivi con conseguente incremento di vitalità e di resa produttiva delle colture.
La superficie del campo asciutta, inoltre, inibisce la crescita delle infestanti e riduce lo sviluppo di malattie fungine.
Un ulteriore aspetto positivo di Underdrip è che non è necessario rivoltare periodicamente il terreno; questo favorisce la naturale capacità del suolo di stoccare anidride carbonica e lo aiuta a conservarsi fertile.
«Underdrip è un progetto nato dalla ricerca di una soluzione innovativa ed efficace che contribuisse a vincere la sfida di una crescita sostenibile in campo agricolo.
Ci siamo focalizzati sull’irrigazione perché è lo snodo che consente alle aziende agricole di gestire le situazioni sempre più frequenti di scarsità d’acqua e di spezzare il circolo vizioso che porta a rispondere alla minore fertilità dei suoli coltivati con interventi sempre più invasivi in termini di impatto sull’ambiente», spiega Giorgio Rossi, fondatore della società Underdrip e presidente di MartinoRossi SpA, azienda specializzata nella trasformazione di cereali e legumi da filiera controllata in farine, semilavorati e ingredienti senza allergeni né glutine destinati ai laboratori e all’industria alimentare specializzata.
Infine la sperimentazione ha dimostrato che Underdrip, associato a tecniche di semina su sodo, garantisce già dal primo anno un incremento del 10% della produttività del terreno.