Il progetto SeaFilm del Politecnico di Leiria ha ottenuto un finanziamento europeo per sviluppare una pellicola commestibile e biodegradabile per conservare il pesce congelato in sostituzione della plastica, quindi in linea con l’impegno dell’Unione Europea di eliminare la plastica monouso
Continua la ricerca per produrre una pellicola per alimenti con materiali alternativi alla plastica.
La discussione riguarda normalmente gli involucri in pellicola di plastica trasparente che dovrebbero prolungare il tempo di conservazione della frutta e della verdura che troviamo sugli scaffali della grande distribuzione.
La pellicola monouso in plastica è ancora il packaging più comune anche per i filetti di pesce congelato perché consente di proteggerli da contaminazioni microbiologiche.
Il Politecnico di Leiria (Portogallo) sta lavorando al progetto SeaFilm per trovare un’alternativa: una biopellicola commestibile per confezionare il pesce congelato che venga direttamente dal mare e dia garanzia di qualità, che non inquini l’ambiente e nello stesso tempo permetta una conservazione ottimale del pesce.
Il progetto del Politecnico di Leiria ha ottenuto un finanziamento europeo (59.928,70 euro) dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA) per sviluppare una pellicola commestibile e biodegradabile per pesci congelati in sostituzione della plastica, quindi in linea con l’impegno dell’Unione Europea di eliminare la plastica monouso.
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Pellicola con alghe bioattive
L’obiettivo del progetto SeaFilm è fornire all’industria ittica una soluzione ecologica per il packaging.
La pellicola commestibile a base di alghe, oltre a sostituire i film plastici, è in grado di aumentare il tempo di conservazione del prodotto grazie all’incorporazione di alghe bioattive.
Una volta scongelato il pesce, l’involucro può essere smaltito nei rifiuti umidi o anche mangiato insieme al pesce. In questo caso, la pellicola potrebbe includere anche dei condimenti: una soluzione per un pasto pronto e veloce da preparare, ma sano ed ecologico.
I ricercatori hanno incorporato nella pellicola gli estratti di alga Grateloupia turuturu. Per ora è stato sperimentato con successo sul salmone congelato, la cui carne non subisce “bruciature” nel freezer.
Sono in corso studi ulteriori che sembrerebbero dimostrare che questa pellicola prolunga la conservazione dei frutti di mare dopo lo scongelamento e ritarda la crescita microbica.
L’industria ittica, ovviamente, è molto interessata agli sviluppi di questa ricerca e ha chiesto al team del Politecnico di Leiria di produrre un biofilm per altre specie ittiche, come merluzzo e nasello.