Rinnovabili • Too Good To Go

Too Good To Go, un patto contro lo spreco alimentare

Too Good To Go lancia il Patto contro lo spreco alimentare, un’alleanza virtuosa tra aziende, consumatori e grande distribuzione che si snoda lungo l’intera filiera agroalimentare. Un invito all’azione sostenuto da ragioni etiche e ambientali

Too Good To Go

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Sul fatto che lo spreco alimentare sia da combattere siamo tutti d’accordo, sia per ragioni etiche (tanto più adesso che le ricadute economiche della pandemia hanno messo in difficoltà milioni di persone) che ambientali (lo spreco alimentare si traduce in tonnellate di rifiuti da smaltire). Ma essere d’accordo non basta, bisogna agire. Da questa spinta operativa nel 2015 è nata in Danimarca l’app Too Good To Go, presente in 15 Paesi tra Europa e Stati Uniti che vanta 30 milioni di utenti.

Come funziona? Bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati e hotel possono recuperare e vendere online – a prezzi ribassati – prodotti e piatti freschi che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo ma ancora “troppo buoni per essere buttati” (too good to go, appunto). Le Magic Box, che contengono una selezione di cibi a sorpresa, sono messe in vendita tramite l’app. Esiste anche in Italia? Risposta affermativa: è attiva in 40 città, ha 2 milioni di utenti, ha sottratto alla spazzatura 1,6 milioni di pasti risparmiato l’emissione di 4 milioni di kg di CO2.

Leggi anche FAO: 15 consigli per ridurre gli sprechi alimentari e divenire un Food hero

Tutti insieme responsabilmente

Il 5 febbraio sarà la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare e Too Good To Go lancia per l’occasione il Patto contro lo spreco alimentare. Da questa alleanza virtuosa tra aziende, consumatori e grande distribuzione nasce una iniziativa condivisa che si snoda lungo l’intera filiera agroalimentare. Molti hanno risposto alla chiamata contro lo spreco alimentare: Birra Peroni, Carrefour, Danone, Granarolo, Gruppo VéGé, Ikea, Kraft-Heinz, Nestlè, Unilever, solo per citarne alcuni.

Cosa prevede in concreto questa alleanza? Cinque i punti fondamentali proposti da Too Good To Go tra cui le aziende potranno scegliere: Etichetta consapevole, Azienda consapevole, Consumatore consapevole, Supermercato contro lo spreco, Fabbrica contro lo spreco. 

Etichetta consapevole è una priorità: il 10% dello spreco alimentare in Europa è dovuto all’errata interpretazione dell’etichetta. Too Good To Go richiede di specificare meglio nella confezione il significato di TMC (il Termine Minimo di Conservazione meglio noto come “da consumarsi preferibilmente entro”); il consumatore è invitato a verificare se il prodotto sia ancora edibile apponendo la scritta “spesso buono oltre” e una serie di disegni che invitano a “osservare, annusare, assaggiare”.

Con Azienda consapevole e Consumatore consapevole le aziende si impegnano a comunicare il proprio impegno contro lo spreco alimentare (ad esempio abbattendo gli sprechi nelle mense aziendali) e a sensibilizzare dipendenti e consumatori. Possono inoltre mettere i prodotti invenduti in uno spazio dedicato solo ai dipendenti.

Supermercato contro lo spreco prevede il supporto di Too Good To Go nel monitorare gli alimenti in scadenza e attivare promozioni o sezioni speciali per i prodotti ancora buoni anche se oltre il TMC.

Leggi anche Dalla FAO un database su perdita e spreco alimentare

Fabbrica contro lo spreco è dedicato alle aziende, che devono limitare gli sprechi lungo la catena di produzione, specie le giacenze di magazzino. L’azione di Too Good To Go è creare una struttura logistica per raccogliere gli invenduti delle aziende e distribuirli ai cittadini nelle Magic Box XL a un prezzo super ribassato. 

Parte di queste risorse alimentari saranno destinate alla Croce Rossa Italiana, che tanto si sta adoperando per aiutare le molte, nuove persone in difficoltà economiche a causa della pandemia.