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ThinkAbout lancia l’app No.W! contro lo spreco alimentare

Spreco alimentare
Foto di Jasmin Sessler da Pixabay

(Rinnovabili.it) – In questa partita vincono tutti. L’azione contro lo spreco della PMI innovativa ThinkAbout si sta dimostrando un successo da ogni punto di vista. Ha terminato la sua prima campagna di equity crowdfunding andando ben oltre le aspettative: sono stati raccolti 150mila euro.

ThinkAbout investirà questa somma per sviluppare l’app No.W! No Waste, una piattaforma e-commerce che mette in rete i produttori di cibo e le aziende che vogliono realizzare un percorso di Corporate Social Responsibility.

Come funziona No.W!

Il meccanismo è semplice: la piattaforma No.W! vende il cibo in eccedenza recuperato dai magazzini di produttori e lo mette a disposizione dei dipendenti delle aziende abbonate al servizio.

Il vantaggio che ne deriva vale doppio: da un lato si recuperano cibi altrimenti destinati a ingrossare il volume dei rifiuti, dall’altro i dipendenti delle aziende possono acquistare beni di prima necessità a prezzi scontati. Una modalità innovativa anche nel panorama delle app antispreco.

I numeri di questa attività sono sbalorditivi: in dieci mesi ThinkAbout ha recuperato più di 6 tonnellate di generi alimentari consentendo un risparmio di quasi 2 tonnellate di CO2. Attualmente 55 imprese sono abbonate al servizio di ThinkAbout, l’indotto è di circa 70mila dipendenti. Il prossimo passo sarà certificare il proprio impatto sociale e ambientale grazie alla raccolta di risorse alimentari.

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Esempio di economia circolare

Decisamente soddisfatto il fondatore e CEO di ThinkAbout, Andrea Briganti, perché «in media meno del 10% delle startup arriva ad avviare una campagna di crowdfunding. La nostra è un’azienda giovane, andata sul mercato a novembre 2020 e ha già raggiunto risultati importanti. Ringrazio tutti gli investitori che hanno creduto nel nostro impegno e nel nostro modello di economia circolare».

Grazie all’abbonamento annuale con ThinkAbout, le aziende offrono ai dipendenti la possibilità di acquistare generi alimentari a prezzi scontati sulla piattaforma No.W!. Si tratta di prodotti perfettamente integri ma destinati al macero perché la confezione ha un difetto estetico, o perché il prodotto è in scadenza o perché è in eccedenza.

Il valore circolare dell’operazione è evidente: i produttori abbattono i costi di smaltimento e migliorano la rotazione di magazzino, le aziende rafforzano la propria brand reputation sui temi della sostenibilità e ingaggiano i propri collaboratori, consentendo loro di risparmiare sui prezzi di acquisto di beni di prima necessità, ottenendo di ritorno delle metriche di impatto sociale e ambientale specifiche.

Lavoro di squadra

ThinkAbout recupera i prodotti prima che si disperdano nella filiera, spiega Briganti: «Solo nel 2019 in Italia sono andati al macero oltre 5,5 milioni di tonnellate di generi alimentari, equivalenti a 15 miliardi di euro, quasi un punto percentuale del Pil. Circa un terzo della produzione di beni alimentari non giunge fino alla nostra tavola perché viene gettato via, nonostante l’80% sia ancora cibo di ottima qualità».

La riduzione dello spreco alimentare è uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenza 2030 delle Nazioni Unite. Un tema sul quale la sensibilità è cresciuta per il 64% degli italiani, stando ai dati dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher per il 2020. Fare squadra con aziende che condividono i medesimi intenti è un ottimo sistema per raggiungere il traguardo.

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