di Isabella Ceccarini
Maria Trama ha ereditato l’azienda agricola Tenuta Colline di Zenone dai suoi genitori. Insieme al marito Raffaele ha migliorato i processi produttivi dell’azienda e ha puntato sull’agricoltura biologica e sulla valorizzazione delle olive pisciottane: un prodotto di nicchia, perché questa cultivar si trova solo nell’area compresa tra Ascea e Pisciotta, patria della Dieta Mediterranea. La Tenuta Colline di Zenone è situata nel Parco Nazionale del Cilento, a pochi passi dal Parco Archeologico di Elea-Velia: in quello che fu un importante centro della Magna Grecia si respira una tradizione culturale e agricola millenaria. Gli olivi dell’azienda sono dei veri e propri monumenti che è anche possibile visitare. Oggi Maria e Raffaele sono coadiuvati dai figli, anche loro convinti sostenitori del biologico. Maria Trama racconta in questa intervista la storia e il significato di un olio tanto particolare.
Cominciamo dal nome della Tenuta, Colline di Zenone. A cosa si riferisce e qual è il suo rapporto con il territorio?
La nostra Tenuta è in stretto rapporto con il territorio, che non è un luogo qualunque, ma è la patria del pensiero occidentale. Elea infatti è stata la patria di Parmenide e del suo discepolo Zenone che ha lanciato una sfida del pensiero, con i suoi paradossi, che dura da oltre venticinque secoli.
Lei ha una formazione classica. Cosa l’ha portata dall’insegnamento alla coltivazione dell’olivo?
Secondo me c’è una stretta connessione. Gli studi classici mi hanno insegnato a partire dalla storia e dal passato per affrontare il futuro. Oggi per me l’albero d’ulivo è un monumento vivente. La cultivar Pisciottana si pensa sia stata portata qui proprio dai Greci.
Coltivare dunque l’ulivo significa ripercorrere la storia, anche perché per ottenere un olio di qualità si continua a fare ciò che facevano un tempo i Greci, con gli stessi metodi. Poco è cambiato per la realizzazione di un buon olio extravergine di oliva.
Uno dei prodotti di punta della Tenuta Colline di Zenone è l’olio extravergine di oliva monocultivar Pisciottana Elàia. Quali sono le sue particolarità?
Il nostro olio – chiamato così sempre in onore della storia, poiché in greco ulivo si dice elaia – è stato definito dalle comunità scientifiche un prodotto nutraceutico, ovvero una medicina naturale, poiché la presenza di vitamina E nella cultivar Pisciottana è tre volte superiore rispetto altre cultivar.
Inoltre il nostro olio, al quale è stata eseguita una risonanza magnetica nucleare, è ricco di polifenoli – che combattono i radicali liberi e sono la parte buona dell’olio – e di oleocantale, un composto naturale che possiede caratteristiche antiossidanti e antinfiammatorie.
Qual è il momento migliore per raccogliere le olive?
Le nostre olive vengono raccolte nel momento dell’invaiatura, nel momento cioè del passaggio dal colore verde al colore scuro e nero. Questo per ottenere un olio di massima qualità e far sì che tutti i polifenoli presenti nell’oliva siano presenti anche nell’olio che produciamo.
Perché l’olio evo è sostenibile?
Il nostro olio è sostenibile perché facciamo crescere le olive solo con il sole, l’aria e la pioggia, senza aggiunta di veleni che nuocciono gravemente alla salute.
L’unico trattamento che facciamo alle nostre piante è il caolino, una sorta di pietra macinata, che serve a nascondere le olive alla vista della mosca olearia.
In cosa si differenzia il processo per ottenere l’olio di oliva rispetto a quello di semi?
Bellissima domanda, sveliamo per una volta l’arcano! Il nostro prodotto è davvero un succo di frutto, soltanto una spremuta di olive.
Per ottenere invece l’olio di semi non basta spremere i semi, poiché non si otterrebbe nulla. Essi subiscono dei processi chimici e per prima cosa vengono messi a macerare per 24/48 ore nella benzina pura.
Il prodotto ottenuto, che ahimè prende il nome di olio, viene colorato e profumato per essere consumato come prodotto utile per friggere. Ovviamente, nulla di più sbagliato. L’olio extravergine di oliva è ottimo per le fritture, senza arrecare gravi danni alla salute.
L’olio della Tenuta Colline di Zenone nasce nella patria della Dieta Mediterranea. Vogliamo sfatare un falso mito, ovvero che l’olio extravergine di oliva è più “pesante” degli oli di semi?
Con questa domanda aiutiamo i consumatori a fare chiarezza su un tema molto dibattuto. A proposito di Dieta Mediterranea, sappiamo che tra tutti i condimenti l’olio è il migliore in assoluto per la nostra salute.
Diceva Ippocrate, il padre della medicina, che “noi siamo quello che mangiamo”. A questo punto, avendovi raccontato dell’olio extravergine di oliva Elaia che è un vero succo di frutto e di come si ottiene l’olio di semi, lascio a voi le conclusioni.
Chi produce l’olio extravergine di oliva sostiene che non concede un ritorno economico adeguato, eppure ha un costo elevato per il consumatore.
Un olio di qualità ha un costo elevato non solo per il consumatore, ma soprattutto per chi lo produce. Il nostro olio, che quest’anno purtroppo subirà un ulteriore incremento di prezzo, a causa della scarsità del prodotto, non ci permette di fare ricchi guadagni, ma solo di recuperare le spese per non abbandonare l’uliveto.
Posso dire questo: se vendessimo olio di scarsa qualità a basso prezzo, guadagneremmo molto di più di quanto otteniamo scegliendo un percorso di qualità.
A questo punto vorrei fare un’altra considerazione importante: quest’anno c’è scarsità di prodotto in tutta Italia ma ai consumatori come ogni anno, sarà venduta una quantità di olio di oliva di gran lunga superiore a quella prodotta nel nostro Paese. L’olio extravergine d’oliva è uno dei prodotti più contraffatti del mercato alimentare, quindi occhio all’etichetta.
La circolarità è legata al concetto di sostenibilità. È possibile utilizzare gli scarti di lavorazione?
Assolutamente sì. Dalla nostra molitura si ottengono le foglie molto utilizzate in erboristeria, la sansa, usata in diversi modi e il nocciolino per il pellet.