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Techagriculture meeting, Italia e Israele puntano sull’innovazione

Techagriculture
via depositphotos.com

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – “Techagriculture meeting Italia-Israele. L’agricoltura incontra l’innovazione”. Il tema della sicurezza alimentare e della produttività agricola è un tema di punta dell’agenda euromediterranea.

Techagriculture meeting punta a diventare un appuntamento annuale in cui i Paesi euromediterranei – accomunati dalle affinità pedoclimatiche – possono confrontarsi sui problemi da affrontare e sulle proposte per risolverli.

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Produrre cibo di qualità con basso impatto ambientale

Ambasciata d’Israele e Confagricoltura hanno organizzato a Napoli l’evento in collaborazione con il Comune di Napoli e l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli ha sottolineato la necessità di dare impulso e sostegno alla ricerca: «Queste sfide si possono e si devono vincere anche grazie alla cooperazione internazionale, come quella tra Italia e Israele.

Produrre cibo di qualità, renderlo disponibile per tutti e ottenerlo con il minore impatto ambientale deve essere uno dei nostri principali obiettivi».

Protagoniste di Techagriculture meeting sono le migliori realtà dell’agricoltura italiana insieme alle startup innovative e alle aziende agrifood-tech di Israele, che vanta un’esperienza pluriennale nella realizzazione di soluzioni avanzate per l’agricoltura in condizioni climatiche estreme.

Techagriculture meeting, un passaggio di testimone tra passato e futuro

La scelta della sede che ha ospitato Techagriculture meeting non è casuale, come ha spiegato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «La scelta di ospitare a Napoli il meeting Italia-Israele su TechAgriculture è per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione.

Il Polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio era la sede di una grande fabbrica agroalimentare: dopo 40 anni proprio qui rilanciamo agricoltura e tecnologia.

Si tratta di un passaggio di testimone tra passato e futuro, nel nome dell’alleanza fra tecnologia e agricoltura che servirà a vincere una grande sfida: garantire cibo sufficiente per tutto il mondo. Un fattore di benessere, ma soprattutto di democrazia per l’intero pianeta.

Napoli, un ponte tra l’Europa e il Mediterraneo

Lo ribadiamo da Napoli che è la più grande area metropolitana esistente nel Sud, nonché un ponte tra Europa e Mediterraneo: la collaborazione con Israele è su questo fronte di rilevanza strategica».

Matteo Lorito, rettore dell’Università di Napoli Federico II, ha rimarcato il ruolo fondamentale svolto dalla ricerca universitaria: «Una grandissima occasione per l’Italia e per Israele.

Israele è una potenza mondiale della tecnologia avanzata in agricoltura, l’Italia ha investito in un nuovo Centro Nazionale di Tecnologie per l’agricoltura, che si costituirà qui a Napoli.

Napoli e Israele sono, quindi, al centro dell’avanzamento tecnologico in un campo fondamentale. L’Università può fornire le intelligenze e le tecnologie e può avvicinare ancora di più i Paesi».

Startup innovative e imprese agricole avanzate

I numeri testimoniano il successo di Techagriculture meeting: più di 400 partecipanti, 26 aziende e startup innovative israeliane, 80 imprese agricole più avanzate d’Italia, più di 300 B2B e incontri B2G.

Tre panel hanno illustrato le soluzioni agri-tech per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dalla scarsità di risorse preziose come l’acqua.

Il primo panel è stato dedicato all’agricoltura di precisione. Big data, piattaforme di analisi ed elaborazione di comandi attuabili e automazione hanno un ruolo fondamentale lungo tutta la filiera agroalimentare per un uso ottimale del suolo; importanti le ricadute economiche e occupazionali e positivo l’impatto ambientale.

L’agricoltura può dare risposte alla crisi energetica? La risposta positiva è arrivata nel secondo panel. L’agrivoltaico e il solare possono costituire una fonte inesauribile di energia per realizzare quell’agricoltura di precisione che ottimizza le operazioni agricole e consente di risparmiare in termini di acqua, fertilizzanti e pesticidi.

Il problema prioritario a livello mondiale è combattere l’insicurezza alimentare: tra le soluzioni proposte nel terzo panel il miglioramento genetico bovino per una maggiore produzione di latte, le piattaforme intelligenti per il controllo di qualità e lo smistamento dei prodotti ortofrutticoli, l’agricoltura verticale indoor sostenibile.

Giansanti: «Una policy a livello globale non è più evitabile»

Molto positiva la dichiarazione di Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura: «Italia e Israele concretizzano un sogno nato prima della pandemia e che oggi può dare un reale contributo di crescita, solidarietà e resilienza in tutta l’area Mediterranea.

Confagricoltura e Israele tracciano una linea da proseguire nei prossimi anni, affinché Techagriculture meeting diventi il punto di riferimento di una riflessione sempre più approfondita. Ci aspettano mesi intensi di lavoro per poter dare risposte adeguate.

Confagricoltura e Israele mettono in campo le loro competenze e chiamano la politica a inserire la questione in un’agenda più ampia: una policy a livello globale non è più evitabile».

Israele, agricoltura ad altissimo tasso di innovazione di

Gli ha fatto eco l’Ambasciatore di Israele, Dror Eydar: «Spero che questa conferenza, negli anni, possa aprirsi a tutti i Paesi del Mediterraneo, e non solo, per il bene dell’umanità. Le interazioni qui stabilite hanno una dimensione non solo commerciale, ma anche universale: le crisi climatica, energetica e alimentare richiedono sforzi congiunti globali.

Israele ha molte innovazioni da offrire, dal campo alla tavola, fino alla gestione dei rifiuti: data analytics per l’agricoltura di precisione, soluzioni di automazione delle operazioni agricole, droni a supporto dell’agricoltura, tecniche idroponiche, sinergie tra attività agricole e produzione di energia solare, tecnologie per la zootecnia e l’acquacoltura, soluzioni a beneficio delle fasi di filiera post-raccolto, come controllo di qualità dei prodotti e shelf life, incubatori e servizi di supporto.

Insieme, Israele e Italia possono fare la differenza».

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