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Sviluppo agroindustriale, l’UE accoglie il piano italiano di aiuti

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Ricerca e innovazione per lo sviluppo agroindustriale

(Rinnovabili.it) – La Commissione Europea ha accolto il piano italiano a sostegno dello sviluppo agroindustriale. Il budget ammonta a 910 milioni di euro che in parte vengono dal Recovery and Resilience Facility (RRF), un fondo che offre sostegno finanziario per riforme e investimenti intrapresi dagli Stati membri. Nel dettaglio, l’RRF è nato per attenuare l’impatto sociale ed economico della pandemia, rendere le economie comunitarie più sostenibili e più resilienti e metterle in condizione di rispondere alle sfide poste dalla transizione verde e da quella digitale.

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Per uno sviluppo agroindustriale competitivo e resiliente

La misura contribuisce al raggiungimento degli obiettivi della PAC (Politica Agricola Comune) affinché lo sviluppo agroindustriale sia competitivo e resiliente. Il piano sarà in vigore fino al 31 dicembre 2029 per facilitare la realizzazione di grandi investimenti strategici per lo sviluppo agroindustriale. È la continuazione di una misura italiana approvata dalla Commissione nel giugno 2017 (SA.47694), prorogata nel dicembre 2020 (SA.59101), e scaduta il 31 dicembre 2022.

In concreto, l’aiuto prevede sovvenzioni dirette e finanziamenti agevolati per le imprese agroalimentari che investono nella trasformazione e nella commercializzazione dei prodotti agricoli. Il grande obiettivo del piano di sviluppo agroindustriale presuppone non solo un potenziamento della competitività del sistema ma anche un rafforzamento della ricerca, della tecnologia e della digitalizzazione.

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Non più di 500 imprese

Per molti ma non per tutti. Il sostegno è destinato a un massimo di 500 imprese. Per ogni beneficiario l’importo dell’aiuto non potrà superare il 60% dei costi ammissibili e dipenderà dalle dimensioni delle imprese e dal luogo in cui viene realizzato il progetto: tassi più elevati per le piccole imprese e per i progetti in zone economicamente svantaggiate ammissibili agli aiuti (cfr. Articolo 107, paragrafo 3, lettera a) del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (le cosiddette zone “a”). Dopo aver valutato le norme UE sugli aiuti di Stato, la Commissione ha approvato il piano italiano dopo aver constatato che:

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